Luca Mainò del consiglio direttivo di Nafop è convinto che l’attesa sia quasi finita. Intanto la categoria si riunirà l’11 e 12 settembre per il quarto congresso nazionale
Atteso da quasi sette anni, l’albo nazionale dei consulenti finanziari indipendenti resta, per forza di cose, al centro dell’attenzione. Così sarà anche l’11 e 12 settembre quando a Lazise, sul lago di Garda, si svolgerà il quarto congresso nazionale dei consulenti “fee only”, pagati a parcella dai clienti.
A organizzarlo saranno anche quest’anno Consultique, la prima società italiana di consulenza finanziaria indipendente, e Nafop, l’associazione nazionale che riunisce i professionisti del settore.
Ma sul Garda si parlerà anche dell’attualità dei mercati finanziari, delle novità sul fronte dell’offerta professionale e di temi normativi e fiscali, come ci anticipa in questa intervista Luca Mainò, co-fondatore e direttore commerciale di Consultique e membro del consiglio direttivo di Nafop.
Che è sicuro che la situazione dell’albo sia destinata a sbloccarsi.
Quello dell’11 e 12 settembre è il quarto congresso nazionale della consulenza finanziaria fee only. Guardando anche alle precedenti esperienze, cosa vi aspettate dalla due giorni?
Siamo alla quarta edizione dell’evento annuale della consulenza finanziaria indipendente fee only in Italia. Nel 2011, anno del nostro decennale, l’attenzione degli investitori verso gli indipendenti era in forte crescita e l’industria del risparmio gestito aveva capito l’importanza del fenomeno che avrebbe cambiato il mondo del risparmio e della pianificazione patrimoniale.
I meeting del 2012 e 2013, hanno visto poi crescere sensibilmente il numero dei partecipanti e l’interesse del mercato ed hanno coinvolto ospiti internazionali e personalità istituzionali sempre più significative. Quest’anno il congresso si svolgerà ancora a Lazise, sul lago di Garda, e riserverà ai partecipanti due giorni di approfondimenti sulla professione, sui mercati finanziari, sui nuovi servizi a valore aggiunto, oltre a tematiche normative e fiscali su cui tanta attenzione ripongono gli studi e le società del nostro network.
Vi sarà anche uno spazio dedicato al mondo delle aziende, con l’intervento di imprenditori che illustreranno la propria esperienza di successo a tutti i partecipanti al meeting.
Il nostro hashtag #feeonly2014 ci accompagnerà sui social network.
Ospite internazionale sarà John Sestina “the father of fee only planning” come lui ama definirsi. Settantadue anni, Sestina ha percorso tutte le esperienze in finanza ed ha capito che il modello più utile e vantaggioso per i clienti è proprio la consulenza indipendente fee only.
Il tema dell’albo professionale resta al centro dell’attenzione: la sua istituzione è attesa da quasi sette anni, e recentemente il tentativo di creare un organismo unico per promotori e consulenti si è risolto in un nulla di fatto. Cosa comporta questo ritardo per i professionisti? E per il mercato italiano del risparmio?
Gli studi professionali e le società di consulenza indipendente fee only che già operano sul mercato vivono in una situazione di oligopolio, in quanto l’assenza di un albo ha bloccato lo sviluppo della categoria. Questo crea una situazione che non permette a moltissimi risparmiatori di avvalersi di un consulente indipendente per carenza di offerta di consulenza.
La nostra associazione Nafop conta solo 300 iscritti proprio per il blocco dell’accesso alla professione, che ha congelato un’intera categoria professionale creando un danno incalcolabile ai cittadini che avrebbero potuto beneficiarne.
I colleghi di Nafop, associazione alla quale anche Consultique SpA aderisce, passano attraverso un esame accurato di competenze ed esperienze. Sono professionisti intellettuali che prestano il servizio di consulenza, analisi e ricerca in materia di investimenti e sono soggetti ad uno statuto normativo speciale, nettamente distinto rispetto a quello applicabile ai promotori finanziari; il regolamento Consob 17130, che contiene tutti gli adempimenti di consulenti e società fee only è già entrato nel Dna dei professionisti che rispondono inoltre a specifici requisiti di indipendenza che li contraddistinguono sul mercato.
A questo punto cosa auspicate? Come pensate di portare avanti la battaglia per il riconoscimento della consulenza indipendente?
Il progetto dell’albo andrà in porto. La domanda di consulenza indipendente sta crescendo non solo tra gli investitori con patrimoni più importanti, ma anche da parte dell’investitore medio e piccolo. Lo notiamo dalle telefonate che arrivano e dalle mail sempre più numerose che ci vengono inviate.
Di fatto il mercato ha già riconosciuto il modello “fee only” e si delinea già una situazione con tre diverse tipologie di servizio con altrettanti soggetti operativi: consulenti indipendenti fee only, senza nessun rapporto con intermediari, emittenti o altre società prodotto, pagati solo ed esclusivamente dai propri clienti; operatori commerciali che vendono la consulenza della propria rete o banca, dipendenti o remunerati da questa a commissione, in base al fatturato che generano; agenti che vendono prodotti finanziari e assicurativi e per questo percepiscono una provvigione. Con la Mifid 2 verrà anche sdoganata la parola “indipendente” e ritengo che questo porti ad un ulteriore significativo sviluppo della domanda.
Come è cresciuta la conoscenza della vostra attività da parte dei risparmiatori? E delle aziende? Il pubblico italiano non è abituato all’idea di remunerare a parcella un consulente finanziario: si sta superando questa difficoltà?
Il 2013 è stato un anno positivo per la crescita della domanda di consulenza indipendente e ha visto gli studi e le società del nostro network consolidare il proprio business sia lato consulenza, analisi e ricerca e raccomandazioni che sul lato dei servizi alle aziende, in particolare quelli connessi al contenzioso che ci hanno visto lavorare molto spesso a fianco dei commercialisti ed avvocati dei nostri clienti.
Lo stesso trend positivo è proseguito nel primo semestre del 2014. In particolare, Consultique ha visto crescere sensibilmente l’attività di consulenza diretta, con l’acquisizione come clienti oltre che di investitori con asset di una certa rilevanza, anche di alcuni investitori istituzionali. Dopo circa 14 anni di esperienza abbiamo inoltre percepito che il cliente è disposto a pagare in maniera adeguata non solo per le cosiddette “raccomandazioni personalizzate”, ma anche per servizi di altro genere come ad esempio le perizie tecniche su prodotti, i servizi di analisi e ricerca in materia di investimenti, la formazione, i software finanziari, la pianificazione previdenziale e patrimoniale ed altri.
Come sintetizzerebbe i vantaggi della consulenza fee only?
Competenza, totale trasparenza, semplicità ed efficienza, sicurezza e ovviamente assenza di conflitti di interesse.
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