L’Organismo di vigilanza e la tenuta dell’Albo Unico dei Consulenti Finanziari detta i tempi per l’avvio dell’attività di controllo e vigilanza di tutte e tre le categorie professionali previste dalla normativa: cf abilitati all’offerta fuori sede, cf autonomi, società di consulenza finanziaria.
Ad annunciarlo la stessa presidente dell’OCF Carla Rabitti Bedogni durante il suo intervento al convegno “Il nuovo Albo dei Consulenti Finanziari tra MiFID II e nuovi scenari competitivi”, svoltosi al FeeOnly Summit 2017, l’evento dedicato alla consulenza indipendente organizzato da Consultique.
“Abbiamo indicato alla Consob quelli che riteniamo essere i tempi utili per avviare l’attività del nuovo OCF” ha subito affermato la professoressa Rabitti Bedogni. “Se otterremo il via libera, ad aprile 2018 avvieremo una sorta di ‘preselezione’ dei futuri iscritti: chiederemo alle persone fisiche e alle persone giuridiche interessate di manifestare l’intenzione di iscriversi all’Albo unico dei consulenti finanziari.
Se rispettiamo questi tempi a ottobre 2018 potremmo avviare le funzioni di controllo e vigilanza dell’Albo su tutte e tre le categorie previste dalla normativa”. Una proposta che, a quanto pare, è sostenuta anche a livello politico dal momento che, sempre secondo quanto affermato da Carla Rabitti Bedogni, in questi giorni “è in discussione in Senato l’ammissibilità di un emendamento, da inserire nella Legge di Bilancio, che prevede l’avvio della piena attività di controllo e vigilanza, da parte di OCF, a partire dal mese di ottobre 2018”.
Una tempistica che, se confermata, impone all’OCF anche una riflessione rapida sul delicato tema della governance dell’Organismo che dovrà accogliere, come previsto dalla Consob, anche le associazioni rappresentative del mondo dei consulenti autonomi e delle società di consulenza finanziaria. “Un innegabile diritto di tribuna” ha commentato Maurizio Bufi, presidente Anasf che però invita tutti a non stravolgere una “macchina” – quella dell’OCF – che in questi anni ha dimostrato di funzionare adeguatamente.
“Tutti i soggetti ricompresi nel nuovo Albo Unico dei Consulenti Finanziari hanno diritto ad una forma di rappresentanza” ha proseguito Bufi, “ma sarà fondamentale capire le caratteristiche di questa rappresentanza. Probabilmente dovremo prevedere nuovi organi e distinguere la rappresentanza intesa come diritto di difendere gli interessi dei propri iscritti, dalla rappresentanza all’interno dell’assemblea”. Insomma, pur lasciando le porte aperte ad ogni tipo di soluzione, nel nuovo OCF sarà, a detta di Bufi, fondamentale non dimenticare il passato e essere consapevoli che “il peso numerico all’interno dell’OCF è importante”.
La risposta di Cesare Armellini, presidente Nafop, non si è fatta attendere. “Il documento della Consob prevede chiaramente che vi siano all’interno dell’OCF più associazioni: almeno una per ogni categoria iscritta all’Albo Unico dei Consulenti Finanziari.
Solo così si rispetta il principio di rappresentatività all’interno del futuro OCF” ha spiegato Armellini che però, in questo momento, auspica solo che i tempi indicati dalla presidente Rabitti Bedogni vengano confermati: “È dal 2007 che dobbiamo gestire, anche con difficoltà lavorative, le numerose proroghe alle regole introdotte con la prima MiFID, se riuscissimo il prossimo anno a ottenere l’iscrizione di diritto dei nostri iscritti sarebbe un importante e meritato sucesso”.
Un’iscrizione di diritto sulla quale l’OCF sta già lavorando. “Se la Consob accetterà la proposta dell’OCF potremmo offrire l’iscrizione di diritto ai consulenti autonomi” ha spiegato Marco Tofanelli, segretario generale Assoreti. “Secondo la nostra proposta ad aprile 2018 i soggetti interessati possono presentare una domanda che da inizio ad un’istruttoria che potrebbe chiudersi ad ottobre 2018 con l’iscrizione di diritto. Dobbiamo aspettare di sapere se la Consob condivide la nostra proposta”.
E ancora una volta il pallino del gioco è in mano alla Consob che però non ha, al momento, dato segnali concreti e il dubbio che i tempi si allunghino rimangono. Dubbi che la presidente di OCF, Carla Rabitti Bedogni, non sembra voler considerare: “Finora abbiamo aspettato” ha concluso Rabbitti Bedogni. “Ma adesso non aspettiamo più. Abbiamo dedicato in questi anni grandissima attenzione alla vigilanza, sia in termini di meccanismo di controllo, sia in termini di costi. La Consob ci chiede se siamo pronti? La risposta è sì, noi siamo pronti per l’albo unico dei consulenti finanziari”.
Fonte: advisoronline.it
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