Dopo l’episodio di lunedi' quando Apple per la prima volta nella sua storia aveva superato Exxon in fatto di capitalizzazione per poi però chiudere la giornata di Wall Street dietro al colosso dell’energia, mercoledì sera AAPL, sempre per la prima volta nella sua storia, ha chiuso le contrattazioni davanti ad Exxon in fatto di market cap: 337,1 miliardi di dollari di valore contro 330,77.
L’evento, nel settore finanziario ma anche in linea generale nelle vicende dei mercato finanziari e dell’economia, è storico.
Vedere un’azienda che si occupa di prodotti di consumo che per definizione dovrebbe essere schiacciata dai timori di recessione battere un’azienda che opera nel cruciale settore dell’energia, sorprende e stupisce. ll commento, che è anche una spiegazione, più interessante di quel che è accaduto arriva da Howard Silverblatt, senior index analyst di Standard & Poor secondo il quale siamo di fronte alla dimostrazione che le quotazioni di mercato «dicono qualche cosa anche sulla società in cui viviamo e non solo sui mercati» e oggi la società vuole i prodotti Apple anche in un momento di grande incertezza e di dubbi sull’economia.
L’evento di oggi è, senza dubbio, direttamente connesso a quello che è accaduto nel corso della grande crisi di fine 2008 ed inizio 2009; allora a fronte di un mercato in forte recessione Apple aveva continuato a crescere, segno che i consumatori sono ben disposti a comprare prodotti con il marchio della Mela anche in momenti di crisi e su questo stanno scommettendo coloro che pur nel caos generalizzato delle borse mondiali, continuano a dare fiducia ad Apple.
Apple fa seguito nel primo posto al mondo tra le società più capitalizzate a colossi come General Electric, AT&T, Microsoft. Exxon era prima per capitalizzazione del 2005 quando aveva sorpassato proprio Microsoft.