In Italia operano sempre meno promotori, ma più ricchi. Elaborando i dati Assoreti sul patrimonio delle reti nell’ultimo triennio, emerge un aumento delle masse in gestione per promotore che contrasta con il calo del numero dei professionisti attivi (cioè con un portafoglio superiore a 0) nonostante il patrimonio totale gestito dalle reti dal 2011 sia aumentato di quasi 50 miliardi di euro.In dettaglio, il portafoglio medio di un promotore finanziario è passato dagli 11,1 milioni del 2011 (quando erano operativi 21.561 professionisti che gestivano in totale 231 miliardi di euro) ai 12,6 milioni del 2012 (20.844 pf operativi e 257 miliardi di AUM) fino ai 13,5 di fine dicembre 2013. L’incremento nel triennio 2011 – 2013 è così del 22% pari a una crescita di 2 milioni di euro. Il numero dei promotori finanziari attivi nello stesso periodo, invece, è diminuito del 4,2% scendendo a quota 20.641 che gestivano a fine dicembre 2013 un patrimonio totale di 279 miliardi di euro (+48 miliardi rispetto al 2011).
Se consideriamo le prime dieci reti, che negli ultimi anni hanno puntato molto sulla clientela di fascia più alta (private), il portafoglio medio sale addirittura a 14,1 milioni di euro. Tra queste, spiccano tre realtà con un portafoglio medio vicino addirittura a 20 milioni di euro: Banca Generali, Banca Fideuram e Azimut Consulenza, rispettivamente a 19,7 milioni, 19,3 milioni e 16,7 milioni.
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