Bank of America e Credit Suisse si fanno la guerra

James Kissane, analista delle imprese specializzate in servizi tecnologici finanziari (carte di credito e affini) di Bank of America, salta la barricata e viene assunto dalla rivale Credit Suisse Group per coprire il settore “industria”: la voce di corridoio è giunta a Bloomberg che pubblica la notizia. Di per sé non sarebbe significativa se non fosse che l’abbandono di Kissane è parte di una riduzione del personale di Bank of America ben più estesa.

Kissane è uno di quei “talenti” che le aziende top si rubano a colpi di super-contratti e bonus, tanto che un esperto “cacciatore di teste” come Jeanne Branthover, direttore esecutivo dell’agenzia di reclutamento Global Search Ltd di New York, sottolinea il suo valore, ricordando che «La tecnologia dei servizi finanziari è un settore che è ancora in crescita, per cui certe persone ricevono offerte sempre migliori per andarsene».

Nervi tesi sulla fuga di Kissane, invece, parrebbero esserci tra i due istituti finanziari se è vero che – secondo quanto dice Bloomberg – Susan McCabe Walley, portavoce di Bank of America e Karen Laureano-Rikardsen di Credit Suisse hanno dichiarato di non poter commentare la notizia.

Ma sulle difficoltà generali del periodo, e di Bank of America in particolare, qualcosa dicono i programmi del suo amministratore delegato, T. Brian Moynihan, che promette di abbassare i costi del personale. Bank of America aveva infatti dichiarato di prevedere in settembre un taglio nel settore retail (gli sportelli al pubblico) di ben 30 mila posti di lavoro e presto esaminerà anche i settori istituzionali e gli altri comparti, ricerca compresa, per affrontare la prossima fase di tagli alle spese programmata da Moynihan.

Questo dopo aver annuciato ad agosto la riduzione di 600 posizioni nel settore “global banking” e “mercati”.

Testo ripreso da valori.it