Nostra nota: va bene che occorre rastrellare capitali in ogni maniera possibile, ma se una qualsiasi banca ha intenzione di rimanere una banca di respiro internazionale, deve pure mantenere una quota significativa in quello che sara’ il principale mercato di questo secolo.
Non sembra destinata al termine la partnership fra Bank of America e China Construction Bank. È il Wall Street Journal a riferire che il colosso bancario americano manterrà all’incirca metà della sua partecipazione nell’istituto, scatenando il disappunto di alcuni investitori, che ipotizzavano una vendita – almeno parziale – delle quote.
La relazione fra i due istituti nasce nel 2005: e ha toccato la punta più consistente nel 2008, quando BofA è arrivata a detenere il 19% della compagine azionaria di China Construction Bank. Ma a partire dalla crisi finanziaria è emersa la necessità di rastrellare capitali: motivo per cui le quote sono state monetizzate a più riprese, facendo scendere la percentuale fino all’attuale 10%.
Una partecipazione che a metà 2011 era valutata in 19,6 miliardi di dollari e che gli investitori ritenevano la candidata ideale per una vendita che avrebbe portato ossigeno nelle casse del colosso statunitense. Nei prossimi mesi infatti quest’ultimo si troverà di fronte ad una serie di esborsi (fra risarcimenti, fondi di copertura per le perdite da mutui e patteggiamenti giudiziari) che fanno temere per la solidità del suo capitale. E le sue quotazioni azionare, in caduta libera da tempo, danno una misura della scarsa fiducia dei mercati. Gli analisti infatti temono che i livelli di capitale della più grande banca americana non si rivelino sufficientemente solidi di fronte a future turbolenze finanziarie; oltre che inadeguati per i nuovi requisiti di Basilea III. E non manca chi ritiene che il gruppo – ormai troppo grande da gestire – sia destinato a smembrarsi.
Ma, a quanto emerge oggi, nel futuro processo di riassestamento di BofA la divisione cinese verrà intaccata solo relativamente. Ieri a Pechino il presidente di CCB, Zhang Jianguo, ha affermato che il colosso statunitense si è impegnato a mantenere nel lungo termine almeno il 5% delle quotazioni dell’istituto. Bank of America non si è espressa ufficialmente in merito a tale quota, affermando comunque di voler «espandere ed estendere questa partnership, che si è rivelata positiva per entrambe le parti». E il Ceo Brian Moynihan ha enfatizzato la propria scelta di non ricorrere alla vendita di azioni per rientrare nei nuovi requisiti di capitale.
Da valori.it