«Per il recupero di Campo abbiamo idee diverse da quelle portate avanti finora. Lo avevamo detto in campagna elettorale e manterremo la parola data ai cittadini». A parlare è il sindaco di Brenzone, Rinaldo Sartori.
A pochi giorni dalle iniziative musicali e di intrattenimento organizzate sia dal Ctg di Brenzone che dalla Fondazione Campo per far conoscere e rivitalizzare il borgo medievale ormai in rovina, il primo cittadino ha illustrato il pensiero della nuova amministrazione comunale.
«Anzitutto», ha iniziato Sartori, «va detto che Campo non è una priorità per i cittadini, come ci era stato evidenziato da un questionario inviato nelle case di Brenzone in campagna elettorale. Sul borgo c’è un vincolo monumentale che va rispettato e intendiamo farlo. Stiamo facendo una ricognizione per capire come stiano le questioni che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione e poi, tra settembre e ottobre, durante un consiglio comunale ad hoc, spiegheremo ai cittadini cosa abbiamo trovato e cosa intendiamo fare nel dettaglio».
Il sindaco non vuole accendere polemiche, ma è chiaro che non è affatto soddisfatto di cosa ha «ereditato» dalla passata amministrazione. E, su Campo, le idee non sono convergenti.
L’allora sindaco, Giacomo Simonelli, in una delle ultime sedute consiliari, era riuscito ad acquisire da una società privata l’intera proprietà delle abitazioni e dei terreni di Campo, e aveva poi trasferito il tutto dal comune alla Fondazione Campo.
Questo nell’ottica di «blindare» il recupero secondo il progetto dell’amministrazione comunale, che coincideva allora con quello della Fondazione. Dalla Regione Veneto Simonelli era riuscito anche a farsi dare un contributo di 633 mila euro sui 760 mila necessari per creare una viabilità d’accesso al borgo medievale. Questo era il «primo passaggio per poter creare due strade e garantire ai mezzi di poter raggiungere il borgo per mettere mano alla ristrutturazione», era stato detto.
Per fare arrivare questi soldi da Venezia, però, l’attuale amministrazione comunale dovrà fare un mutuo e mettere a disposizione 127 mila euro di investimento, visto che gli altri 633 mila li darebbe la Regione.
«Abbiamo intenzione di procedere su questa strada», ha spiegato Rinaldo Sartori, «perchè non vogliamo perdere il contributo. Però siamo già andati a Venezia per capire se è possibile modificare il tracciato delle vie d’accesso: noi non ne vogliamo due ma una sola, mentre il resto del progetto relativo alla sistemazione di tutta la sentieristica ci può andare bene».
Ma la differenza di strategia più grande rispetto alla giunta di Simonelli però è un’altra: Sartori vuole introdurre, almeno per quanto riguarda una parte del borgo, la presenza dei privati. Secondo il neo sindaco insomma «sarebbe destinato a fallire il progetto di ristrutturare Campo con i soli soldi pubblici per creare una sorta di borgo dell’artista», come invece volevano fare i predecessori. «Vorremmo dare», sottolinea, «una parte di Campo ai privati e chiedere loro di contribuire al recupero del resto».
Un cambio di rotta che inizierebbe «riportando la proprietà di Campo nelle mani del comune», e cioè togliendola alla Fondazione, di cui oggi Giacomo Simonelli è ancora presidente.
«Comunque», ha assicurato Sartori, «non consentiremo ai privati speculazioni a Campo. Ma i dettagli sul cambio di strategia la nuova amministrazione li svelerà solo tra settembre e ottobre. E allora, prevedibilmente, saranno scintille.
Articolo a cura di Gerardo Musuraca
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