Il D.L. 83 del 22 giugno 2012 (Decreto Sviluppo) ha introdotto la società a responsabilità limitata a capitale ridotto. Si tratta di una Srl costituita con contratto o atto unilaterale da persone fisiche che hanno compiuto, alla data di costituzione, i trentacinque anni di età (la normativa, tuttavia, prevede l’ingresso nella società anche agli under 35).
L’atto costitutivo deve essere redatto per atto pubblico e deve riportare gli elementi indicati nell’articolo 2463-bis del codice civile. L’amministrazione della società può essere affidata ad una o più persone fisiche anche diverse dai soci.
Gli atti societari, la corrispondenza della società e le pagine del sito Web devono indicare la denominazione di società a responsabilità limitata a capitale ridotto ovvero Srlcr, l’ammontare del capitale sottoscritto e versato, la sede della società e l’ufficio del registro delle imprese presso cui è iscritta.
La società a responsabilità limitata a capitale ridotto affianca la tradizionale Srl disciplinata dall’articolo 2463 del codice civile e la società a responsabilità limitata semplificata. In effetti la Srls rappresenta un po’ una limitazione per tutti i soggetti non più giovanissimi che vogliono fare impresa. Per questo motivo è stata concepita una nuova tipologia di società con requisiti ben più ampi rispetto alla precedente.
In pratica, al posto della Srls, è possibile aprire una società a responsabilità limitata a capitale ridotto. Per la costituzione della Srlcr non è previsto uno statuto standard.
Per quanto riguarda le spese di costituzione i notai potranno richiedere un importo a titolo di rimborso spese compreso tra 800 e 1.200 euro. E’ inoltre prevista l’imposta di registro e quella di bollo, i diritti di segreteria e il diritto annuale alla Camera di Commercio.
La società può essere costituita con capitale minimo di un euro e fino a 9.999,99 euro da versare interamente nelle mani degli amministratori. Il consistente abbassamento dei costi di costituzione e il minor valore del capitale sociale occorrente rappresentano un incentivo all’avvio di un’attività imprenditoriale. Attenzione, però, perché la scarsa capitalizzazione della società potrebbe impedire l’accesso al credito bancario.
Autore: Nicola Santangelo
Fonte: pmi.it