Camaiore è un comune che conta circa 30,ila abitanti, esteso su una superficie di 84 kmq dalla spiaggia di Lido di Camaiore, lungo il Mar Ligure, ad alcune vette delle Alpi Apuane: Prana, Matanna, Gabberi.
Il suo territorio conta anche colline più o meno elevate, ove abbondano viti e ulivi, oltre alla piana del capezzanese nota per la coltivazione flovivaistica.
Sotto l’aspetto idrografico l’area è ricchissima di acqua presente soprattutto in grandi falde sotterranee dalle quali viene estratta per uso privato, florovivaistico e per il rifornimento degli acquedotti locali.
L’estrazione incontrollata provocò, a metà degli anni Novanta, delle voragini che comportarono il crollo di alcune case. Dal 2011, con l’ entrata in vigore della legge regionale 66, gran parte del territorio ricade in zona considerata a pericolosità idraulica molto elevata.
Una delle più antiche vie comunali è la Strada Comunale del monte Moneta, che sviluppandosi su un tracciato di circa quattro chilometri collegava anticamente le frazioni di Capezzano e Pedona. La strada è stata recentemente vietata ai veicoli a motore, risistemata ed attrezzata con panchine e tavoli nell’ottica di tutelare percorsi turisticamente importanti, alternativi al turismo balneare per valorizzare le peculiarità dell’entroterra.
Edificio di particolare interesse presente sul territorio comunale è la Pieve di Santo Stefano, la cui esistenza è documentata a partire dal IX secolo e sorge in collina sotto il monte Prana lungo la via Francigena. La sua architettura viene definita romanica-lucchese e la sua giurisdizione comprendeva la vallata di Camaiore fino ai confini di Pieve a Elici e Valdicastello.
La facciata, restaurata nel Seicento, ha un grande effetto prospettico con una scalinata incastonata nel piazzale. All’interno vi è un sarcofago marmoreo risalente al II Secolo.
Nella località Monte Moneta è da tempo in vendita un complesso immobiliare costituito da un fabbricato abitativo della superficie di 200 mq e da un rudere, oltre a tre ettari di terreno punteggiato di ulivi.
La richiesta, che sino al novembre 2013 superava 800mila euro, può essere oggetto sino al 7 aprile prossimo di trattativa a saldo e stralcio con l’ente creditore partendo da una base di 650.000 Euro.
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