Gli scenari attuali delle ecotecnologie per il trattamento delle acque reflue: Verona si fa capitale mondiale della ricerca nel settore, ospitando la conferenza internazionale ecoSTP2014-Ecotechnologies for Wastewater Treatment, “vetrina” degli studi e prime applicazioni in atto su processi e metodologie di gestione innovative e intelligenti, senza tralasciare applicabilità e sostenibilità tecnica, economica e ambientale.
Parallelamente si tiene il meeting plenario del network internazionale Water2020, che promuove lo scambio di esperienze e informazioni tra ricercatori e professionisti di tutta Europa sul tema di una rinnovata concezione di “impianto di depurazione”, che contempla olisticamente la migliore qualità dell’effluente restituito all’ambiente, il recupero di risorse rinnovabili, il contenimento dei costi e dei consumi energetici, l’efficienza della gestione, oltre che l’accettabilità sociale e l’impatto complessivo sul territorio.
L’acqua è il nostro bene più prezioso e la sua rinnovabilità – anche dagli stati meno puri – passa attraverso la ricerca scientifica, che vince il tempo con la sua pazienza e riconcilia con la natura un pianeta ancora troppo inquinato. Molto c’è da fare in Italia e altrove nell’ambito della depurazione, aumentano le richieste per ridurre l’impatto ambientale degli impianti (odori, emissioni e gas serra, fanghi), contemporaneamente a quelle per abbassare i costi e contenere le tariffe da corrispondere per il servizio idrico. Un paio di esempi di cronaca fotografano la situazione.
Il 10 aprile scorso la Corte di Giustizia ha condannato il nostro Paese per la mancata realizzazione delle reti fognarie in 8 agglomerati lombardi e il mancato trattamento delle acque reflue urbane in altri 33 agglomerati sparsi in 11 regioni italiane.
Sulla base di stime disponibili, il fabbisogno di investimento per il servizio di depurazione ammonterebbe a circa 30 miliardi di euro nei prossimi 30 anni, pari al 46% degli investimenti totali per l’adeguamento del Servizio Idrico Integrato (Sii) agli standard richiesti dalle direttive europee.
Oggi la depurazione delle acque reflue nei Paesi sviluppati comporta consumi di energia elettrica pari al 3% del totale, ma per ridurre l’impatto ambientale degli impianti servono ulteriori investimenti contro microinquinanti emergenti e fanghi di depurazione.
I microinquinanti emergenti sono presenti a livelli di nanogrammi in un metro cubo di acque di rifiuto; solo recentemente è stato possibile analizzare in modo scientificamente affidabile le quantità scaricate e, di conseguenza, i mezzi per ridurle. Non esiste alcuna emergenza, ma oggi non basta più considerare solo i macroinquinanti tradizionali (sostanza organica, composti azotati e fosforo).
Per i fanghi di depurazione è sempre più difficile operare il riutilizzo su terreni agricoli, pratica che copre oggi il 69% della produzione di fanghi di depurazione in Italia; occorre pensare a pratiche alternative, che consentano di usarli come risorsa energetica e fonte di materiali (ad esempio, il fosforo). Dai nostri scarichi è possibile recuperare energia rinnovabile, fertilizzanti, biopolimeri e bioplastiche. Grazie alla ricerca scientifica e all’innovazione tecnologica, il depuratore potrebbe diventare una “fabbrica di risorse rinnovabili”, ovvero un pilastro della tanto declamata green economy.
ecoSTP2014 si traduce in una piattaforma internazionale di interazione fra scienza, tecnica, gestione e innovazione della depurazione delle acque reflue; è inoltre occasione di confronto tra ricerca applicata – di carattere spiccatamente ingegneristico – e operatori del settore, quali amministrazioni pubbliche, enti di controllo, professionisti, aziende e gestori del servizio idrico.
Esperti da tutto il mondo (250 contributi ricevuti da 41 Paesi) si riuniscono e approfondiscono: risparmio energetico, applicazione e sviluppo di innovazioni tecnologiche con minimo impatto sull’ambiente, riduzione di emissioni gas serra, recupero di energia rinnovabile (biogas, bioidrogeno) e materia (bioplastiche) dalle acque reflue e molto altro, descrivendo anche casi pilota e impianti dimostrativi.
Il programma dettagliato di ecoSTP2014 è consultabile sul sito dedicato e si suddivide in tre giorni – 23, 24, 25 giugno – di incontri e sessioni a Verona e in due giorni – 26, 27 – di visite esterne/technical tours (Verona, Porto Marghera e Fusina, Peschiera del Garda).
ecoSTP2014: visitate il sito ecostp.org
Comunicato stampa ripreso dal sito ambiente-plus.it