Campo di Brenzone chiama, Venezia risponde. A pochi giorni dall’appello alla partecipazione e al finanziamento da parte degli enti pubblici, del progetto di recupero e salvaguardia del prezioso borgo medievale di Campo, dalla laguna arriva il primo sì ufficiale a collaborare.
La settimana scorsa il sindaco di Brenzone aveva chiamato a raccolta in Provincia istituzioni, enti pubblici e privati per stimolarli a «partecipare e contribuire a destinare fondi» per recuperare il gruppo di case aggrappate alle pendici del Baldo a strapiombo sul Garda, nel territorio di Brenzone. «Il progetto per il recupero di Campo», aveva detto Simonelli «mira a investire sul territorio per valorizzare un punto bellissimo del lago e creare un’offerta di turismo culturale e spirituale, un borgo sempre vivo, che divenga meta di artisti, che dia la possibilità di trasmettere e riprendere mestieri ed arti tradizionali, recuperando le case fatiscenti e creando vere botteghe, aperte e visitabili in primavera, estate e autunno».
Un progetto indubbiamente ambizioso, per il quale sindaco e assessori di Brenzone avevano coinvolto anche un gruppo universitario del Politecnico di Milano, autore di una apposita ipotesi progettuale, che sarà presentata stasera alle 21 alla Garda Family House delle suore di Castelletto.
Inoltre, il 23 settembre scorso, il sindaco e i suoi assessori avevano dato vita ad una Fondazione senza fini di lucro, denominata Fondazione Campo, con sede nella casa comunale.
Sia la Comunità montana del Baldo che la Provincia, l’Ugav (Unione gardesana albergatori veronesi), l’istituto delle Piccole suore della Sacra Famiglia e la Regione Veneto avevano dato disponibilità ad entrare nella fondazione come socio istituzionale. La Comunità Montana, per prima, ha già compiuto il passo formale e anche da Venezia è arrivato il via libera.
«Il 15 novembre», spiega l’assessore regionale ai lavori pubblici, Massimo Giorgetti «la giunta veneta ha deliberato su mia proposta l’ingresso ufficiale nella Fondazione Campo di Brenzone. Questo è il primo passo per contribuire alla salvaguardia del borgo medievale ed è ovviamente un passaggio indispensabile per potere erogare eventuali finanziamenti sulla base di progetti che saranno presentati.
Non c’è nulla da inventare dato che la legge 2 del 2001 sul recupero dei centri storici consente finanziamenti adeguati alle esigenze e al raggiungimento dell’obiettivo dell’amministrazione comunale. Da parte mia assicuro piena e rapida collaborazione al Comune di Brenzone».
E all’assessore veronese il presidente Giancarlo Galan ha dato anche l’incarico di rappresentare la Regione Veneto in seno alla Fondazione Campo. Un filo diretto con la giunta veneta insomma, di cui si è detto «assai felice» anche l’assessore ai lavori pubblici di Brenzone.
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