Dall’estrazione alla lavorazione dell’oro: tutti i passaggi di produzione di un lingotto
Le miniere di estrazione
Sulla Terra esistono diversi giacimenti di oro, ma non sono tutti parimenti sfruttabili a causa di problematiche ambientali o politiche. Ne è un esempio il giacimento presente nel monte rosa che non è sfruttato per motivi ambientali. Tra i principali produttori di oro troviamo il sudafrica, i cui giacimenti furono sfruttati dalla fine dell’ottocento. Tra gli altri maggiori produttori figurano la Cina, il south dakota e il nevada, nonostante la ‘caccia alle miniere d’oro’ dei primi del novecento interessò la california e il klondike, e l’australia. Esistono giacimenti anche in perù e in russia; in italia è possibile trovare piccole quantità nei fiumi della pianura padana.
Fino al 1971 l’oro è stato impiegato per supportare le valute in un sistema economico basato sul gold standard, in cui la valuta dell’oro veniva fissata dai governi ed il prezzo non era libero di oscillare in base alle forze del mercato. In tale periodo il possesso del puro oro era vietato: era consentito possedere oro in monete oppure lingotti da 100gr.
La lavorazione e il valore dell’oro
Le caratteristiche dell’oro puro non permettono una lavorazione ottimale (è molto morbido), pertanto viene sempre indurito attraverso leghe con altri metalli. In base alla quantità di altri metalli si può definire la purezza dell’oro: l’oro 24 carati (anche definito oro fino) è quello con il grado di purezza massima, perchè possiede il 99,9% di oro puro (per questo motivo viene anche chiamato oro 999) ma questa lega non permette la lavorazione in gioielli. L’oro 18k 750 è costituito da 18/24 parti di oro puro (quindi ha il 75% di oro puro); in particolare l’oro bianco utilizzato per la lavorazione di gioielli è costituito al 75% da oro ed al 25% da nichel, argento e palladio.
Il valore dell’oro al kg varia a seconda della lega con cui è mischiato: maggiore è la purezza e maggiore è il valore. Il valore dell’oro in borsa misura il prezzo espresso in dollari di 1 oncia di oro (che equivale a 31,1035 grammi). Tale valore è spesso oggetto di speculazione da parte dei mercati, pertanto non è un prezzo legato all’estrazione della materia prima, bensì è il frutto dell’incontro tra la domanda e l’offerta in borsa. Per quanto riguarda l’oro usato, il valore viene definito dalle società che si occupano del ritiro oppure dalle gioiellerie che lo acquistano per fare nuovi manufatti.