Negli ultimi giorni si sarebbe segnato un nuovo importante passo all’interno delle lunghe trattative con cui gli Usa stanno cercando di scardinare il tradizionale segreto bancario elvetico, al fine di recuperare i capitali offshore celati al fisco.
Credit Suisse avrebbe infatti inviato alle autorità fiscali locali i dati riguardanti 130 clienti statunitensi: e presto queste informazioni potrebbero essere trasmesse ai regolatori statunitensi. Tale indiscrezione, diffusa da fonti di stampa della nazione alpina, non è stata ancora confermata in via ufficiale.
Credit Suisse è una delle undici banche nel mirino dell’inchiesta portata avanti dagli inquirenti americani, che vogliono verificare se gli istituti di credito svizzeri abbiano aiutato i loro clienti a evadere il fisco. Martedì scorso i clienti statunitensi erano già stati avvertiti dell’eventualità di indagini: a loro era stato consigliato anche di assicurarsi l’assistenza legale.
Stando ai dati diffusi a fine settembre nei risultati trimestrali, la banca ha accantonato 295 milioni di franchi per sostenere le spese derivanti dalla contesa fiscale con Washington. L’altro colosso bancario svizzero, UBS, ha già aderito a un accordo con cui ha accettato di rivelare alle autorità americane le informazioni su circa 4 mila presunti evasori.
Articolo ripreso da valori.it