Anche quest’anno in prossimità dell’estate ho provveduto a raccogliere le principali preoccupazioni di piccoli risparmiatori italiani particolarmente inquietati per quello che sta accadendo in Europa, post elezioni in Grecia, non solo per l’avanzare della crisi dal punto di vista sociale, ma soprattutto per le attuali condizioni di difficoltà che stanno caratterizzando i paesi dell’area mediterreanea.
Ormai vi è ovunque la consapevolezza che la crisi del debito sovrano sia tutt’altro che risolta e che la moneta unica abbia veramente i mesi di vita contati. Anche il piccolo investitore si rende conto della necessità di puntare ad una diversificazione di portafoglio non correlata per evitare rischi di contagio ai suoi stessi investimenti causa peggioramento dello scenario macroeconomico in Europa.
Qui sotto trovate riepilogate la hit parade dei dubbi e perplessità che sta vivendo il pubblico risparmiatore italiano, raccolti in queste ultime settimane, dubbi che creano ancora molta angoscia all’uomo medio della strada a fronte delle mutate condizioni del mercato attese nei prossimi semestri:
– quale futuro per i titoli di stato italiani e spagnoli ?
– quali sono le valute più forti e più sicure su cui puntare ?
– quando finirà il crollo dei mercati finanziari ?
– ha ancora senso investire in oro e argento ?
– cosa posso fare in caso di crash dell’euro ?
– mi conviene delocalizzare i miei risparmi in Svizzera ?
– su quali fondi di investimento mi conviene puntare ?
– quali sono le probabili evoluzioni future dopo le elezioni in Grecia ?
Quest’anno la preoccupazione maggiore degli italiani sembra sia la comprensione del grado di critictà in cui si trova l’euro e le banche europee: molti lettori sono consapevoli di come sia sempre più opportuno evitare una eccessiva esposizione in titoli di stato, il tutto per cercare di essere il più possibili immuni da un possibile default dell’euro.
Il rischio di Euro 2 e la serrata bancaria sono diventati i principali driver decisionali anche per questa estate: come ho avuto modo di esprimermi anche in altri contesti ritengo che la fase di turbolenza finanziaria sia tutt’altro che passata, al momento infatti si inizia a paventare il rischio di una seconda crisi economica, causa immobilismo politico sovranazionale in Europa, nonostante l’esito greco, ben peggiore di quella avvenuta nel 2008 a seguito del fallimento della Lehman Brothers.