Negli ultimi anni, le relazioni tra i due paesi stanno attraversando una fase quantomeno problematica. Per un tema l’orizzonte sembra invece sgombero di nubi: l’Expo 2015 di Milano.
Scudo fiscale, inserimento della Svizzera nella lista italiana dei paradisi fiscali, misure «discriminatorie» adottate contro la Confederazione, decisione del governo ticinese di bloccare parte dei ristorni dell’imposte dei frontalieri… Il men che si possa dire è che negli ultimi anni i rapporti tra Svizzera e Italia sono piuttosto conflittuali.
Ma c’è un tema su cui a livello politico ed economico tutti gli attori sembrano essere d’accordo: l’Expo 2015 di Milano. Un’intesa ribadita anche negli scorsi giorni a Milano in un convegno su Expo e piattaforma svizzera Cleantech svoltosi al centro svizzero del capoluogo lombardo e in occasione della visita di una delegazione di politici svizzeri presso le principali istituzioni lombarde.
Svizzera, primo paese ad aderire all’Expo
La Svizzera è stato il primo Paese a dare al sua adesione all’Esposizione universale di Milano e sarà il primo Paese a firmare il contratto di partecipazione in occasione del Meeting dei partecipanti internazionali in programma a Cernobbio. Una scelta che è piaciuta ai rappresentanti delle Istituzioni italiane e lombarde anche se non tutti, anche tra gli addetti ai lavori, ne erano al corrente.
Almeno fino a venerdì 23 settembre, giorno in cui la percezione delle importanti ricadute economiche che l’evento può avere anche per la Svizzera, ha cominciato a diventare realtà anche dal lato italiano.
L’occasione è stato il convegno intitolato «Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Un contributo svizzero: la piattaforma Cleantech», organizzato dalla Camera di Commercio svizzera in Italia in collaborazione con il Consolato generale svizzero a Milano, l’Osec (l’organismo di promozione dell’economia svizzera all’estero) e patrocinato dalla provincia di Milano. Un titolo non scelto a caso essendo quello della nutrizione del pianeta uno dei temi che caratterizzeranno l’Expo 2015. A margine del convegno, una delegazione di parlamentari svizzeri (guidati dalla direttrice della direzione economica esterna della Segretaria di Stato dell’economia Marie-Gabrielle Ineichen) ha incontrato i vertici del comune e della provincia di Milano, nonché della regione Lombardia.
Un’occasione per crescere assieme
L’Italia è soddisfatta dell’adesione della Svizzera all’Expo. Lo ha confermato a swissinfo.ch il presidente della provincia di Milano Guido Podestà: «L’Expo 2015 è un’occasione per costruire insieme percorsi e obiettivi che si possono raggiungere in comune. La Svizzera merita ancora una volta di essere tenuta in grande considerazione per essere stata la prima a sottoscrivere il memorandum of Understanding con il governo italiano per Expo». «La creazione di relazioni stabili con paesi come la Svizzera, che beneficerà degli effetti positivi dei visitatori dell’evento, e il fatto che il padiglione elvetico (che occuperà un’area di quasi 5000 m2 n.d.r.) sia a fianco di quello dell’Italia, rappresenterà un’opportunità di grande visibilità anche per i nostri cugini. Penso soltanto alle bellezze naturali e storiche che i visitatori potranno godere al di qua e al di là della frontiera rilanciando magari anche la Regio Insubrica», ha dichiarato Podestà. «Per l’Italia e anche per l’UE la Svizzera è un partner fondamentale e questo per noi rappresenta maggiore integrazione e grandi opportunità di collaborazione in vari ambiti», ha proseguito il presidente della provincia di Milano, concludendo con una battuta sulle polemiche attorno all’Expo: «Abbiamo un grande difetto che è quello di non saper programmare per tempo, ma una grande virtù che è quella di saper rimediare. Saremo in grado di stupire gli svizzeri e organizzare un grande evento internazionale».
Una chiave per migliorare le relazioni
Al convegno è intervenuto anche Stefano Gatti, diplomatico della Farnesina e Direttore degli Affari internazionali della Società Expo s.p.a., che a swissinfo.ch ha dichiarato di non avere dubbi circa l’importanza di Expo in chiave di miglioramento dei rapporti tra i due paesi: «L’evento espositivo può davvero migliorare i rapporti tra Italia e Svizzera. La decisione presa dal governo svizzero di essere il primo firmatario del Memorandum of Understanding si colloca secondo me in quest’ottica».
«Ma non è una cosa solo teorica – ha proseguito Gatti – perrché il padiglione svizzero (il primo ad essere già assegnato mentre la collocazione degli altri verrà discussa l’anno prossimo) costruito vicino a quello italiano sarà anche un messaggio nei confronti di tutti i visitatori della vicinanza dei due paesi non solo dal punto di vista geografico. La presenza della Svizzera è vista come un aiuto a quella che per noi è una sfida enorme». Il Direttore, che ha definito gli attriti su alcune questioni tra i due paesi confinanti come «rapporto tra due fratelli che ogni tanto litigano», ha poi raccontato l’episodio della firma immediata della Svizzera all’invito ufficiale del Presidente del Consiglio italiano a partecipare ad Expo, come «la ferma volontà degli Svizzeri di essere i primi in assoluto ad aderire ad Expo proprio nell’anno dei 150 anni della nascita dell’Italia e nel 150esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Svizzera».
A margine dell’incontro con la delegazione svizzera a Palazzo Marino, Giuliano Pisapia, neo-sindaco di Milano, comune che da sempre ha un legame privilegiato con la Svizzera sia in campo economico che culturale, ha sottolineato a swissinfo.ch come «l’incontro cordiale e di amicizia abbia rafforzato la collaborazione tra i due paesi affinché l’Expo 2015 sia un evento importante da tutti i punti di vista a partire dai temi che caratterizzeranno l’evento».
Articolo ripreso da swissinfo.ch