Siamo abituati a considerare Flavio Briatore come una specie di macchietta, il fondatore del Bilionaire, l’amico della Santanchè, il fidanzato di bellissime ragazze (l’ultima l’ha anche sposata). Ma Briatore è anche un analista politico di un certo livello. In questi giorni l’ho seguito su alcuni talk show e devo dire che un paio di sue affermazioni mi hanno colpito:
1- La classe politica italiana, mediamente, non ha più pallida idea di che cosa deve essere (o può essere) questo paese nei prossimi dieci anni. Si campa alla giornata. Nessuno ha una visione di medio periodo. E, forse, nemmeno di breve, visto che lo sforzo per recuperare la produttività perduta negli ultimi dieci anni non è proprio titanico. I sindacati sono sempre gli stessi, più attenti ai diritti che alle paghe. E il personale politico non è cambiato molto.
2- I politici italiani sembrano vivere in un loro universo parallelo, lontanissimo dal modo reale. Discutono, si picchiano, litigano, presentano lunghissimi disegni di legge che mai vedranno la luce. Ma poi non sanno fare la lotta alla burocrazia che sta uccidendo il paese e, comunque, non sanno fare niente in fretta. Sembra quasi che il tempo per loro non abbia senso.
3- Se tutto questo non cambia è ovvio che il declino del paese andrà avanti, visto che i mali di cui soffre non si curano da soli e non passano con il trascorrere delle stagioni.
4- All’estero non hanno poi tutta questa grande stima di noi. Pensano che siamo dei pasticcioni. I soldi che Letta ha portato a casa dal Kuwait sono una somma ridicola, quasi una mancia. In questi anni gli arabi hanno investito per conto loro cifre ben più alte.
Difficile non convenire con Briatore su queste cose. Altri potranno fare analisi molto più colte, ma il vecchio manager sportivo e play-boy non sbaglia. La politica italiana sembra vivere fuori dal tempo. Non ha mai fretta. C’è sempre una direzione da convocare, una commissione da sentire, un parere da chiedere qualche autorità. E c’è sempre qualche vecchio bisonte che deve regolare i conti con il “nuovo”.
Può darsi che la democrazia sia anche questo. Ma certo non aiuta.
Testo da: uominiebusiness.it Autore: G. Turani
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.