High Frequency Trading nel mirino dell’Europa

Mettere fine al «regno dell’opacità», portare in ambiente sorvegliato l’80% delle transazioni finanziarie che oggi sfuggono ai controlli e scoraggiare i reati come l’insider trading prevedendo sanzioni penali: arriva la stretta di Bruxelles sui mercati finanziari, cavallo di battaglia del commissario Ue al Mercato Interno Michel Barnier che fin dall’inizio della crisi economica ha puntato il dito contro speculazione e agenzie di rating, ritenendole corresponsabili del tracollo dei mercati. E nel presentare le nuove regole che pongono fine all’era del trading selvaggio, spiega: «Riportiamo la morale laddove era sparita».

Quello a cui Barnier e i suoi servizi hanno lavorato per un anno, è la revisione della direttiva Mifid, che regola i mercati degli strumenti finanziari ed era nata con lo scopo di aprire alla concorrenza le borse, e di quella Mad, che si occupa degli abusi sul mercato.

La prima, nata nel 2004, era considerata “datata”, perchè non teneva in considerazione tutti i prodotti finanziari nati dopo il 2007, le nuove piattaforme e le tecnologie di negoziazione «che hanno condotto a nuove possibilità di manipolazione» come le over-the-counter (OTC). La nuova Mifid darà loro un quadro legislativo, e un nuovo nome: saranno le «piattaforme di negoziazione alternative» (OTF), nate dalla liberalizzazione del settore borsistico e oggi non soggette ad alcuna regolamentazione, come ad esempio i derivati.

Non saranno eliminate le dark pool, spiega Bruxelles, ma si cercherà di spingere i mercati su zone regolamentate, a fronte di benefici in termini di trasparenza e minor rischio per gli investitori. E darà più potere alle autorità di regolamentazione che potranno ottenere registrazioni telefoniche e informazioni sul traffico dati qualora vi sia il sospetto di un abuso del mercato.

Nel mirino finisce anche il trading ad alta frequenza o “high frequency trading” (il trading elettronico fondato su algoritmi).

Articolo ripreso da gazzettadelsud.it