Barak Obama vuole riconquistare la Casa Bianca con il rimpatrio delle truppe americane dall’Iraq, ce ne siamo accorti questa settimana ascoltando la sua retorica elettorale. Entro la fine del 2011, infatti, i 50 mila soldati ancora di stanza in quel paese torneranno a casa.
Obama parla di vittoria ma tutti sanno che questa non è la parola esatta per descrivere la fine di una guerra illegale. Sono le cifre a dircelo, quelle dei morti e delle spesa militare statunitense. Durante otto anni di conflitto gli americani hanno tenuto in Iraq in media 100-150 mila soldati.
Nel 2007, durante il “surge”, la tattica usata da Bush per reprimere l’insurrezione moltiplicando il numero delle truppe sul campo, solo quelle di stanza a Baghdad aumentarono di circa 30 mila soldati.
Obama chiude a dicembre un capitolo drammatico per chiunque sia rimasto invischiato in questa guerra. Dall’inizio dell’Operazione Iraqi Freedom, il 19 marzo del 2003, gli Stati Uniti hanno perso 4.487 soldati, senza contare più di 50 mila feriti.
Ma il prezzo più alto in termini di vite umane lo hanno pagato gli iracheni. Difficile stabilire il numero esatto di morti. Il Lancet, la rivista medica britannica, parla di oltre 600 mila vittime a causa della guerra e della violenza settaria che questa ha scatenato.
Uno studio condotto dalle Nazioni Unite nel 2007, Iraqi Family Health Survey, parla di 151 mila morti tra il marzo del 2003 e il giugno del 2006, il periodo più ‘caldo’ della guerra. Iraqi Body Counts, una terza organizzazione che ha tentato nel 2010 di quantificare il numero delle vittime sostiene che fino a luglio del 2010 il numero dei morti era di 97.461.
Ma il bilancio negativo di questa guerra colpisce anche e soprattutto il portafoglio degli americani, oggi più poveri che 8 anni fa. Il Paese è dovuto ricorrere all’indebitamento per pagare le spese di guerra. Secondo uno studio condotto di recente dal Congresso entro la fine del 2011 gli Stati Uniti avranno speso complessivamente 802 miliardi di dollari per finanziare il conflitto.
A detta di Joseph Stigliz e Linda Bilmes, economista ad Harvard, la guerra in Iraq è costata molto di più, circa 3 mila miliardi di dollari, una cifra che tiene conto anche dell’impatto che il conflitto ha avuto e continua ad avere sul bilancio e sull’economia americana. Queste cifre Obama non le svelerà ai suoi elettori potenziali, ma il mondo è destinato a scoprirle grazie all’opera d’informazione della storia.
Articolo ripreso da caffe.ch