In tutti questi anni da bravo Amministratore di una azienda sempre e comunque innovativa ho vissuto situazioni variopinte, ho conosciuto centinaia di neoimprenditori con esperienze diverse, e sulla base di tutto cio’ mi sono convinto che ci siano almeno dieci situazioni ricorrenti che devono essere evitate nella fase iniziale di una startup.
Di seguito trovate una lista degli errori piu’ comuni che ho riscontrato e qualche modesto suggerimento su come evitarli.
Costituzione della società
Molti pensano che costituire una società sia il primo passo per sentirsi “imprenditori”. Non è necessariamente vero, si può portare avanti un’idea di business anche senza costituire un’azienda almeno fin quando non è strettamente necessario. Non sto dicendo di accettare pagamenti “in nero”, ma non diventerete quasi mai ricchi coi primi clienti quindi tanto vale procrastinare la costituizione della società e dare i vostri servizi o prodotti gratis ai primi clienti. In questo modo potrete anche più facilmente fidelizzarli.
Ricordate che aprire una società ha dei costi fissi non indifferenti, come notaio, commercialista, libri vidimati e così via. Avrete abbastanza liquidità in un anno per sopperire a queste spese?
Il team
L’idea da sola non vale nulla. Infatti continuano tutti a ripeterci: una buona idea senza un team non all’altezza non va da nessuna parte, un team all’altezza con una brutta idea qualcosa si inventa. Quando costruiamo un team dobbiamo avere chiaro quali sono le risorse di cui abbiamo bisogno, non dobbiamo pensare di accentrare tutto il lavoro col rischio di fare tante cose, ma fatte male. Inoltre bisogna distribuire le responsabilità in base alle competenze dei membri del team, se ho avuto l’idea, ma non sono l’uomo giusto per il CEO, dobbiamo essere lungimiranti e delegare questa responsabilità avendo piena fiducia di chi sceglieremo.
Solo in questo modo il team diventa funzionale a supportare l’idea.
Feedback
Uscite dalla vostra stanza buia. Smettetela di parlare della vostra idea con i vostri genitori. Ogni scarafone è bello a mamma soja, recita una famosa canzone. Parlate con chi non vi conosce, con quelli che saranno i vostri clienti, non abbiate timore, state costruendo qualcosa per gli altri, non per voi e i vostri conoscenti. Dovete validare le vostre ipotesi prima di uscire col prodotto sul mercato.
E anche se non conoscete la Teoria delle 150 idee contemporanee non abbiate comunque timore che vi copino.
Quote
Mettiamo in chiaro le cose la vostra start-up, se possiamo parlare di start-up, all’inizio vale 0, potenzialmente può valere un sacco di soldi, ma all’inizio avete in mano un’idea e poco più. Quindi non abbiate paura a cedere quote a persone di talento che vi possono far fare il salto di qualità. Ricordate il valore del team? Valutate quanto queste persone creeranno valore alla startup nel lungo periodo, quindi non oggi o domani, ma tra mesi. Una figura che è indispensabile ora, lo sarà ancora tra 6 mesi? E su queste basi distribuite le quote.
E poi domandatevi se è meglio avere il 100% di 0, o il 20% di 1000.
MVP
L’MVP è il prototipo del vostro servizio o prodotto. Beh, non andate a cercare soldi per sviluppare un MVP, è difficile che li troviate e investireste più tempo che farvelo da soli. Esistono un sacco di tool o risorse per uscire rapidamente con un MVP, pensate a bootstrap, WordPress, Magento etc. Nessuno si aspetta che il vostro MVP sia il fiore all’occhiello della tecnologia proprietaria.
Considerate l’MVP come il sipario del palcoscenico: quello che succede dietro allo spettatore non interessa, questa persona è interessata allo spettacolo ed è quello che deve colpirlo. Lo stesso può applicarsi alla fruizione di un servizio via web: l’obiettivo è che l’utente sia soddisfatto alla fine del processo.
Tempo di realizzazione? Un pomeriggio, intanto l’utente è contento e stiamo validando il servizio.
Lean
E a tal proposito stampatevi in mente questa parola che diventerà il vostro mantra, soprattutto se siete degli sviluppatori: lean. Nessuno si aspetta che in una settimana sviluppiate una nuova versione del sito web o dell’app, o dieci nuove features. Ci si aspetta che facciate rapidi e piccoli miglioramenti, e che creino valore. Qualora non producessero valore avrete investito poco tempo e sarete pronti per un nuovo tentativo. Dovete dare sempre l’idea di essere in movimento, che il vostro prodotto progredisce. E soprattutto non fasciatevi la testa ancor prima imbattervi in un problema, non potete prevedere l’ampio insieme di complicazioni che si potranno generare da una vostra decisione.
Business model
La startup è un’impresa che cerca un modello di business, è sempre in cambiamento. Quindi non fossivilizzatevi, dovete essere reattivi ai cambiamenti e ai feedback che vi arrivano dall’esterno. Market driven. Con questo non significa che non dobbiate avere un’idea di come funzionerà la vostra azienda, ma dovete essere coscienti che domani potreste cambiarlo.
Usate il modello Lean Model Canvas per fissare il vostro modello di business e aggiornatelo quando percepite che c’è da fare un adattamento e studiate come la vostra start-up stia evolvendo cambiando il modello di business.
Sporcatevi le mani
Se c’è da alzarsi dal tavolo e andare a parlare con qualcuno, fatelo. Dovete fare una chiamata, fatelo. Se c’è un evento e vi chiedono di intervenire, fatelo. Niente timori, all’inizio sbaglierete, ma dopo acquisirete sicurezza e la saprete trasmettere agli altri che via via inizieranno a lavorare con voi. Se dovete vendere un prodotto e non avete mai venduto nulla, come potrete essere in grado di formare una persona che dovrà farlo? Come potrete insegnare qualcosa se voi per primi non avete avuto le stesse esperienze?
Misurate tutto
Qualunque cosa che può essere misurata, deve essere misurata perché vi aiuterà a capire dove sbagliate e dove dovrete intervenire. Quante visite fa il sito? Quante conversioni? Quanto tempo serve per redigere i documenti per un bando pubblico? Quanto tempo ci vuole per chiudere un contratto? Ma non misurate solo le metriche relative al business o al marketing, cercate di trasformare qualsiasi attività affinché sia misurabile, anche l’area di software development.
Immaginate un modello da applicare alle performance del team: quanti obiettivi di quelli previsti sono stati raggiunti dal team? quali sono le performance di ogni singola persona?
Serietà
L’ho lasciato volutamente per ultimo: serietà. Fare start-up non è un gioco, non è un ripiego, non è una moda, è un lavoro stancante, che vi proietterà un giorno sulle stelle e il giorno dopo nello sconfronto, ma allo stesso tempo entusiasmante. Non si hanno orari, ci sono tante responsabilità e poche risorse.
Toglietevi dalla testa che si fa start-up per imparare a fare un mestiere, il know how è vero che lo possiamo arricchire con l’esperienza, ma bisogna avere già delle basi solide su cui costruirlo. Se non so scrivere una riga di codice non posso improvvisarmi CTO, se non ho mai sentito parlare di SEO, SEM, SMM e similari forse non sono l’uomo giusto per occuparmi di strategie digitali e marketing.
Se partirete con la vostra startup stando attenti a questi piccoli consigli che ho cercato di riassumervi, per citare Eric Ries, partirete leggeri e correrete molto più veloci.
Articolo ripreso dal blog di D_Congedo su WordPress_com