I prezzi delle abitazioni residenziali non si stabilizzeranno in USA fino al 2013

L’economia statunitense sembra lentamente riprendere slancio e i tassi d’interesse sui mutui rimangono ai minimi storici, rendendo molto conveniente comprare casa.

Nonostante ciò, i prezzi del mattone, complice il peso dei pignoramenti, rimangono ai minimi. E potrebbero non risollevarsi prima del 2013. Sono queste le conclusioni di una ricerca condotta dal portale specializzato Zillow e riportata dall’agenzia Bloomberg.

Il picco dei prezzi immobiliari è stato raggiunto nel mese di luglio del 2006: da allora – stando all’indice S&P/Case Schiller, che tiene monitorate le venti maggiori aree metropolitane – i prezzi per le case esistenti (non nuove) sono scesi del 31%. E le valutazioni hanno già guadagnato un 3,1%, dopo il picco negativo raggiunto nel mese di marzo.

Attualmente, oltre un quarto dei proprietari di case con un mutuo si trova in difficoltà nei pagamenti o ha un debito che risulta superiore al valore della proprietà.

Secondo Scott Simon, della società californiana Pacific Investment Management Co, per chi riesce a ottenere un mutuo questo è un periodo in cui le abitazioni sono disponibili ad un prezzo pressoché stracciato.

E i prezzi potrebbero scendere di un altro 7%. Stando all’analisi di Zillow, il minimo potrebbe essere raggiunto nel periodo compreso fra la fine del 2012 e l’inizio del 2013: in seguito, i prezzi potrebbero recuperare un 3% ogni anno fino al 2016.
Si tratterà comunque di una ripresa non uniforme su tutto il territorio. E che risulterà modesta se comparata con il periodo precedente allo scoppio della bolla speculativa del 2007: all’epoca, la norma era quella di incrementi a due cifre ogni anno.

 

Testo ripreso da valori.it