Che direste di un prodotto finanziario che vi consente di investire oggi ai prezzi di una settimana fa? Sarebbe magico, vero? Immaginate una settimana in cui una Borsa ha fatto +5%. Ebbene, voi comprate oggi a 100 un fondo specializzato in quella Borsa, che vale già 105 o giù di lì, senza rischi e complicazioni.
E se in una settimana gli indici di Borsa sono tutti negativi? Nessun problema, una volta appurato che non ci sono state performance positive scegliete un fondo comune monetario, che non vi fa guadagnare quasi nulla ma vi risparmia le perdite.
Sembra fantascienza, ma un prodotto del genere esiste, e c’è chi lo possiede. E’ un francese 25enne con la faccia da giovane “cumenda”, Max-Hervè George, al quale il padre regalo’ il prodotto magico quando aveva sette anni, nel 1997. Questo prodotto è una polizza emessa da una compagnia, Abeille Vie, che ora appartiene ad Aviva France. Dal punto di vista dell’emittente, si tratta del più idiota contratto della storia degli investimenti e delle assicurazioni, come ha scritto il Financial Times.
La polizza fu offerta a partire dal 1987 e si chiamava “Fixed Price Arbitrage Life”. “Arbitrage” è un eufemismo, potevano chiamarlo “regalo” e sarebbe stato più chiaro. Il fatto è che a quei tempi non c’era Internet e i prezzi dei fondi comuni erano pubblicati sporadicamente. Se un sottoscrittore voleva cambiare uno dei fondi sottostanti la polizza, doveva presentarsi fisicamente dal suo broker o mandare un fax. Servivano giorni per processare l’ordine, durante i quali il mercato poteva muoversi in controtendenza e annullare il vantaggio iniziale. Forse i prodotti Vita non erano un gran business, e qualcuno pensò che i Fixed Price Arbitrage potessero rappresentare un modo per avere la scusa di rivedere periodicamente i propri ricchi clienti e proporre loro prodotti meno autolesionistici. Che furono offerti a clienti selezionati anche da Axa e da una compagnia attualmente controllata da Allianz. Ma sarebbe interessante andare a intervistare i capi di Abeille Vie dell’epoca per capire meglio le ragioni di una “invenzione” così suicida.
Sta di fatto che nel 1997 il prodotto esisteva ancora, e a quell’epoca il signor George lo sottoscrisse per tutti i suoi familiari, destinando 50mila franchi (quasi 8mila euro attuali) a favore del figlio Max-Hervè. Poco dopo, Abeille Vie (nel frattempo assorbita da Commercial Union) bloccò – finalmente! – l’emissione dei magici prodotti. E, non potendo stracciare i contratti già in circolazione, riuscì furbescamente a ottenere l’assenso di quasi tutti i sottoscrittori alla sostituzione dei vecchi contratti con nuovi, dietro la “generosa” offerta di 100 franchi per il disturbo. E questa è forse la cosa più inquietante dell’intera storia. Un numero imprecisato di investitori rinunciò per 100 franchi alla possibilità di diventare spaventosamente sempre più ricco, settimana dopo settimana. Anche qui, sarebbe interessante andare a ritrovare qualcuno di quegli investitori per capire come mai accettarono quella proposta (o forse è meglio lasciar perdere, per evitare reazioni insane, che ne dite?).
Il signor George fu uno dei pochi “holdouts” a non cadere nel trabocchetto, perché aveva capito in pieno la magia del prodotto. Ogni settimana la famiglia ha continuato a spostare i soldi nei fondi migliori (con il senno di poi). Addirittura si sono attrezzati con un ufficiale giudiziario che ogni settimana si reca presso la sede della compagnia a consegnare fisicamente gli ordini di switch, per evitare eventuali contenziosi con la controparte. “Abbiamo accumulato tanta carta da riempire un intero Boeing”, ha dichiarato George al FT.
Di fronte all’ovvia quanto tardiva opposizione di Aviva a onorare i contratti, 30 holdouts (tra i quali quelli della famiglia George) hanno avviato azioni legali contro la compagnia. E per il momento ne sono usciti vincenti. Quel che è certo è che nel 2007 – data di riferimento dell’ultima perizia legale – le polizze della famiglia George valevano 21,2 milioni di euro. Quella di Max-Hervè da sola ne valeva 1,4 milioni.Che equivale a un rendimento annualizzato del 68,6% dagli 8mila euro iniziali! Nel frattempo, in caso di mantenimento dello stesso ritmo di crescita, la polizza di Max-Hervè da sola potrebbe essere già cresciuta a 93 milioni di euro. Ma non finisce qui. Max-Hervè, sfruttando una delle clausole del magico contratto, ha cominciato ad aggiungere nuovi capitali alla polizza, per la bellezza di 19,9 milioni di euro, facendoseli prestare da una filiale svizzera di una banca francese. “Posso prendere tutti i capitali del mondo e investirli in questa polizza, non c’è limite”. Ad Aviva France continuano la battaglia legale, ma intanto temono per la propria solvibilità.
Articolo ripreso dal sito “Gli Squali di Wall Street”