Il registro privato della NAFOP a tutela degli investitori

C’è anche la creazione di un “registro privato” autoregolamentato a tutela degli investitori e che ponga le basi per l’Albo nell’agenda di Nafop. In questo contesto, Nafop ha messo a punto una serie di iniziative da intraprendere alla luce dell’evoluzione del mercato, anche in scia al recepimento della Mifid 2.

Molti associati, spiega Nafop, hanno espresso disappunto “per l’ulteriore stop alla definizione della normativa”. Fortemente criticata “l’inerzia nella definizione dell’operatività dell’Albo dei consulenti indipendenti”, giudicata “molto grave” per gli effetti che ha sul mercato.

L’assemblea annuale ha dunque votato all’unanimità sulle priorità dei prossimi mesi e ha dato vita a tre commissioni permanenti – trait d’union tra assemblea e consiglio direttivo presieduto da Cesare Armellini – che consentiranno “una larga partecipazione alla vita dell’associazione e un miglioramento del processo decisionale”.

Questi, dunque, i temi sul tavolo: creazione del “registro privato”, attuazione di iniziative volte a garantire il diritto di esercizio della professione a tutti gli operatori in possesso dei requisiti di legge e in linea con gli adempimenti previsti dal regolamento Consob e sviluppo ulteriore dei rapporti istituzionali con il legislatore e le autorità di vigilanza.

“Abbiamo le risorse per finanziare fin da subito la nascita dell’Albo dei professionisti e delle società di consulenza finanziaria indipendente”, dice Armellini. “Gli associati Nafop passano attraverso un accurato esame delle competenze e sono professionisti intellettuali soggetti a uno statuto normativo speciale, nettamente distinto rispetto a quello dei pf, e rispondono al requisito di indipendenza soggettiva che li contraddistingue inequivocabilmente sul mercato”.

Fonte: ufficio stampa NAFOP