Inizia la battaglia finale tra Apple e Google per il controllo del nostro telefonino Chi vincera’?

La guerra senza quartiere che si sta combattendo da anni tra Google e Apple ci obblighera’ a prendere le parti di uno o dell’altro colosso tecnologico nel giro di poco tempo.

Io invece, flebile mosca bianca in questo strano mondo, mi sono sempre posto nel mezzo, ritenendo che il mix perfetto sia quello composto dall’hardware di Apple, dai servizi di Google e dalle app di entrambi.

Giusto per fare un esempio, sul mio MacBook Pro e su iPad e iPhone l’applicazione che uso più spesso in assoluto è Google Chrome, per non parlare di Google Search, Google Photos, Google Drive, Google Docs, Google Sheets, Google News, Google Maps, Google+ e Inbox. Certo, non uso solo servizi di Google, ma su 10 applicazioni e programmi 8 fanno parte della galassia della grande G.

Dopo gli annunci fatti alla WWDC di Apple e ancora prima al Google I/O, è però risultato evidente come l’utilizzo di servizi Google su hardware Apple abbia i giorni contati. Ecco perché a breve saremo costretti a scegliere una volta per tutte da che parte stare: con Google o con Apple.

Questione di assistenti personali

Spesso Google Now sa quello che vuoi fare ancor prima che tu lo faccia, può prevedere quando è il momento giusto di uscire di casa per arrivare in tempo all’aeroporto e può offrire altri trucchetti utili per risparmiare tempo. Nulla di ciò però funzionerebbe senza Gmail, Google Search, Google Calendar e Google Maps, tutti servizi dai quali provengono le informazioni utilizzate da Google Now. Se insomma si vogliono sfruttare tutte le caratteristiche di Google Now, bisogna utilizzare per forza anche altri quattro servizi della grande G.

Al Google I/O del mese scorso è stata presentata una nuova funzionalità di Google Now chiamata Now on Tap, che in pratica permette di utilizzare i servizi di Google Now all’interno di un’altra app. Se per esempio un’app di chat testuale integra Now on Tap e si sta parlando degli orari di apertura di un ristorante, si può chiedere questa informazione senza uscire dall’app a Google Now, che risponderà basandosi sulle informazioni che ha ottenuto da un’altra app come Yelp.

Now on Tap è certamente una funzione utile e molti utenti di Google la ameranno. Peccato che ci sia bisogno per forza di uno smartphone Android per poterla utilizzare. Ecco perché, oltre a tutti quegli altri servizi di Google appena descritti, si dovrà possedere per forza un device Android per sfruttare al massimo tutte le potenzialità offerte da Google Now.

Allo stesso modo anche Apple, nel corso del WWDC di alcuni giorni fa, ha mostrato diverse novità interessanti per il suo assistente personale Siri. Con l’arrivo di iOS 9 in autunno Siri guadagnerà ad esempio le notifiche preventive e sarà integrato nel sistema di ricerca Spotlight, in Calendario e in Mappe. In questo modo, se come me utilizzate un iPhone e siete abituati a usare Google Search, Google Calendar e Google Maps, Siri non esprimerà tutto il suo potenziale almeno che non passiate alle rispettive alternative di Apple.

Si capisce da simili esempi come questi due assistenti personali, di cui avremo sempre più bisogno anche in vista dell’esplosione dei wearable, si baseranno sempre di più su app e servizi esclusivi per i rispettivi OS. Ecco perché utenti come me saranno costretti a smettere di utilizzare i servizi di Google su hardware Apple; dovremo insomma scegliere una piattaforma nella sua interezza alle spese dell’altra e questo anche per il particolare business model di Apple.

La missione di Apple per rimpiazzare i servizi di Google

Google trae i suoi maggiori ricavi dalla pubblicità sul web e ha quindi interesse a far sì che anche utenti Apple come il sottoscritto utilizzino i suoi servizi. Su questo versante la grande G sta lavorando duramente per portare alcuni dei suoi servizi su iOS nel miglior modo possibile come dimostrato anche dal recente aggiornamento di Google Maps per iOS, che ha aggirato con uno stratagemma intelligente (le notifiche) un limite apparentemente insormontabile dovuto al mancato accesso dell’app a particolari risorse di iOS.

Diversamente da Google invece Apple trae i suoi profitti dalla vendita di hardware, software e servizi cloud e dalla distribuzione di contenuti. Cupertino insomma non ha alcun interesse a incoraggiare i suoi utenti a usare i servizi di Google. Anzi, sta cercando di rimpiazzarli con servizi propri con lo scopo di limitare lo strapotere dell’ecosistema di Mountain View.

Così si spiegherebbero alcune recenti mosse di Apple. Tim Cook ad esempio ha dichiarato recentemente che non vale la pena affidarsi a questi servizi gratuiti (intendendo indirettamente quelli di Google), per poi consegnare a essi la propria email, la propria cronologia di navigazione e altri dati personali che potrebbero essere utilizzati per chissà quali scopi.

Inoltre, secondo il noto imprenditore di Silicon Valley Jason Calacanis, la nuova funzionalità di Spotlight attesa in OS X El Capitan e basata sul linguaggio naturale punterebbe proprio a rimpiazzare Google Search, in quella che sempre Calacanis ha definito“la missione di Apple per distruggere Google”. Infine Apple si prepara a introdurre in Mappe (la sua risposta a Google Maps) una funzionalità del tutto identica a StreetView.

Presto dovremo fare una scelta

Visto che Siri e Google Now diventeranno sempre più potenti, efficaci e utili integrando app e servizi controllati dai rispettivi produttori, e visto che faremo sempre più affidamento su questi assistenti virtuali, gli utenti saranno scoraggiati a utilizzare i servizi di Google sull’hardware di Apple. Inoltre, con Apple che sta lavorando attivamente per rimpiazzare i servizi di Google su iOS e OS X con alternative proprietarie, gli utenti Apple saranno sempre meno interessati a usare prodotti targati Google.

Il risultato, per le persone come me che apprezzano sia Apple, sia Google, sarà quindi una scelta netta: usare hardware Apple con servizi Apple o passare ai dispositivi Android e utilizzare i servizi di Google.

 

Articolo ripreso dal sito cwi.it – autore: Cio

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