L’euro non è “minacciato” dalla crisi del debito, ma l’Unione europea deve modificare il proprio trattato per evitare che un Paese in difficoltà metta in pericolo l’intera area. E’ l’avvertimento che arriva dal presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, che, all’indomani del G20 finanziario di Parigi, sostiene che il sistema finanziario è fragile e che c’é ancora molto lavoro da fare.
Intanto, secondo indiscrezioni di stampa, la Cina avrebbe presentato un’offerta per salvare la moneta unica. “A mio avviso bisogna cambiare il trattato per essere in grado di evitare che un Paese membro sbandi e crei problemi a tutti gli altri”, ha detto Trichet intervistato dalla radio Europe 1. “Bisogna essere capaci di farlo perché questa è la lezione della crisi”, ha aggiunto il presidente della Bce, inserendosi in un dibattito aperto qualche giorno fa dalla cancelliera Angela Merkel, che ha detto che la modifica del trattato Ue non deve essere un tabù. Sulla stessa linea anche il presidente francese Nicolas Sarkozy, che ha annunciato che Parigi e Berlino presenteranno modifiche importanti ai trattati Ue.
Secondo il presidente della Bce servirebbe una riforma che renda il Consiglio europeo in grado di “imporre decisioni” a un Paese in difficoltà “sulla base di una proposizione della Commissione, con regole imposte dalla maggioranza”. “Bisogna andare oltre le raccomandazioni, eventualmente con l’applicazione di sanzioni”, ha aggiunto Trichet, che invita i Paesi dell’eurozona ad essere “estremamente vigili” e a “sorvegliare attentamente le politiche di bilancio”.
Parlando all’indomani del G20 finanziario che ha dato tempo all’Europa fino al vertice del 23 ottobre per decidere come risolvere la crisi del debito, Trichet ha evidenziato che la situazione finanziaria è ancora “fragile” e che c’é quindi ancora molto lavoro da fare. Tra cui un rafforzamento delle banche che includa anche le ricapitalizzazioni. E proprio mentre Trichet assicura che l’euro non è minacciato dalla crisi, spunta un piano cinese per salvare la moneta unica. La Cina, secondo il Sunday Times, ha fatto un’offerta segreta per salvare l’euro in cambio di vaste riforme nei piani di bilancio e nuovi tagli al settore pubblico da parte dei paesi di Eurolandia.
Pechino sarebbe pronta a pompare decine di miliardi nell’Eurozona comprando infrastrutture e aumentando la quota nei debiti sovrani. Tutto questo a condizioni ferree: “La Cina – spiega una fonte – vuole essere sicura che l’Europa conosce le dimensioni del buco e che questo buco non diventerà più grande prima che Pechino accetti di riempirlo”.
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