Nostro commento: questa distinzione tra banche al dettaglio e private banking potrebbe anche essere attuata e a qualcosa servirebbe pure, ma non capiamo come questo potrebbe aiutare a controllare quella miriade di fondi di investimento, speculativi e non, che sono in realta’ i veri responsabili dei disastri economici di questi anni.
L’attesa per il rapporto della commissione Vickers, che detterà le linee guida per la riforma del sistema bancario britannico, è quasi terminata. Dopo mesi di lavoro, sarà reso pubblico nei prossimi giorni: a quel punto la palla passerà al governo, incaricato di mediare tra le esigenze di un’economia ancora in crisi e le pressioni delle lobbies dei banchieri.
E – a quanto riporta il quotidiano Guardian – il cancelliere dello Scacchiere George Osborne non fa mistero sulla sua opinione in merito. «Circa due anni fa questo Paese ha vissuto quella che forse è stata la crisi bancaria più grave della sua storia e sarebbe davvero insensato non imparare la lezione di cosa è andato storto; sarebbe davvero insensato non tentare di proteggere le famiglie inglesi dalla necessità di dover di nuovo salvare le banche, nella misura in cui l’hanno già dovuto fare due anni fa.
Questa – ha continuato – è la materia che John Vickers è stato incaricato di esaminare e io ritengo che tutti dovremo attendere le sue conclusioni e, a quel punto, io darò una risposta. Ritengo che sia positivo già solo il fatto che questa discussione sia in atto».
Un avvertimento alle banche, dunque. Che dovranno prepararsi all’impatto di riforme che – se verranno confermate le indiscrezioni degli ultimi mesi – cambieranno completamente il volto del sistema finanziario d’Oltremanica.
La manovra più attesa (e osteggiata dagli addetti ai lavori) è la separazione del settore bancario fra retail e investment banking, volta ad evitare che i depositi dei clienti vengano intaccati dalle operazioni più rischiose intraprese dagli istituti. Ma si attende anche che la Commissione si esprima in merito alla vendita delle filiali di Lloyds Banking Group, già salvata in passato grazie al denaro dei contribuenti inglesi.
Parzialmente ripreso da valori.it