L’allarme arriva dalla Banca dei Regolamenti internazionali e avverte sui pericoli sempre più concreti di una nuova crisi finanziaria in stile Lehman Brothers che calerebbe su un’economia mondiale a sua volta anche più fragile ed esposta a rischi rispetto a quella che si aveva nel 2007.
A causa di rendimenti calmierati artificialmente dalle misure di accomodamento monetario ormai in piedi, a più riprese, da quasi 7 anni, gli investitori stanno cercando disperatamente dei soldi ignorando ormai da troppo non solo il rischio di investimenti inefficienti se non addirittura pericolosi, ma anche il cambio di trend derivante dalla stretta monetaria in arrivo.
Indubbio il fatto che la politica accomodante, essendo una scelta “telecomandata” potrà essere regolata a seconda delle necessità del mercato, ma è anche vero che gli investitori ormai stanno distinguendo solo una piccola parte, molto limitata, dei rischi che ormai sono sempre più presenti sul mercato e soprattutto nei loro portafogli.
A sottolineare la situazione è il numero uno Bank for International Settlements, ovvero la Banca dei Regolamenti internazionali, Jaime Caruana: l’incidenza del debito nelle economie sviluppate è aumentata di oltre il 20% da allora e il crollo degli spread non seguito da una reale ripresa delle attività economiche rappresentano una bomba ad orologeria.
Il caso dell’Italia è esemplare: Spread ridotto quasi a un quarto rispetto al periodo di maggior allarme, quel 2011 quando rispetto ai Bund tedeschi noi ci trovavamo sulla soglia dei 500 punti.
Eppure da allora il nostro debito è aumentato, arrivando a sfiorare il 137% del Pil, il quale, a sua volta, è sceso, rivisto al ribasso per l’ennesima volta anche da Bankitalia, solitamente ottimista, e ridotto allo 0,2% da una stima che persino il FMI, invece solitamente pessimista, aveva sperato toccasse lo 0,6%. Ma un po’ l’Europa tutto ne è il simbolo con un +15% di media sui titoli e un – 3% sugli utili, oltre a una crescita dei vari prodotti interni che sfiora di poco lo 0%.
Articolo ripreso dal sito: trend-online.com/prp/banca-regolamenti-crisi/