La Mostra del Cinema di Venezia ha fatto da sfondo a un accordo che potrebbe avere importanti ripercussioni per il cinema italiano: è nato il Sino-Italian Film Culture Development Fund, un fondo di investimento con una capacità di 600 milioni di dollari che verranno investiti nel cinema europeo e, in particolare, in quello italiano.
Il presidente della Shanghai Film Art Academy, Jiang Bo, e Ai Yu, general manager del China Everbright Limited hanno firmato la costituzione del fondo, autorizzato dal governo cinese, per un impegno economico che si svilupperà nei prossimi cinque anni e verrà diviso in tre tranche da 200 milioni. «Nel meraviglioso quadro del più antico festival cinematografico del mondo – ha affermato il presidente della Shanghai Film Art Academy – nasce oggi un progetto concreto di collaborazione tra Italia e Cina dedicato ai giovani talenti. La Shanghai Film Art Academy – ha sottolineato Jiang Bo – è un’importante realtà di formazione per il futuro del cinema cinese e siamo onorati di poter dare un significativo contributo alle giovani generazioni di cineasti italiani ed europei, condividendo una nuova, bellissima esperienza con l’Italia, con Venezia, e con le Giornate degli Autori».
Si tratta di una decisione storica, tanto da un punto di vista simbolico quanto commerciale: il Fondo sosterrà la realizzazione di film italiani e cinesi, puntando soprattutto sui nuovi talenti per contribuire alla crescita dell’industria cinematografica sino-italiana e sino-europea a partire dalle giovani generazioni di autori.
La nascita del fondo si colloca nelle attività del China Film Forum, importante appuntamento promosso dalle Giornate degli Autori per il terzo anno consecutivo. Così ha voluto parlarne Giorgio Gosetti, delegato generale delle Giornate degli Autori: «Si tratta di un Fondo di investimento e sostegno prevalentemente orientato alla promozione di giovani talenti e a opere di cinema con capacità internazionale. La novità grossa è che non l’hanno fatto come un fondo destinato alla produzione cinese. Al contrario sono venuti a dirci: “noi puntiamo essenzialmente sul sostegno a progetti, talenti e opere che possano essere organizzati con gli europei, in Europa e con una logica che non è soltanto di ritorno immediato cinese ma anche di occasione per formare i nostri giovani e per inserirci in un mercato internazionale”. In uno screening di possibili approdi d’investimento hanno poi deciso di orientarlo sull’Europa tutta, ma in particolare sull’Italia».
Un ruolo fondamentale, segnala anche Gosetti, lo ha giocato la vivace attività di scambio tra l’Italia e la Cina sostenuta dal ministro Dario Franceschini (relativa anche al suo recente viaggio a Pechino), che quest’anno ha voluto a Venezia per il Focus sulla Cina promosso dal MiBact un ampio confronto tra le due cinematografie. La delegazione sarà inoltre impegnata nella creazione, in accordo con le Giornate degli Autori, dell’Asian Pacific Art Film Festival, piattaforma di scambio culturale tra Europa e Cina che, per i prossimi cinque anni, realizzerà con le Giornate iniziative di promozione e formazione intese a favorire e promuovere i giovani talenti delle due cinematografie.
Testo ripreso dal blog “Tra Gli Squali di Wall Street” su blogspot.com
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