Ricchi, straricchi, sempre più ricchi. E sempre più in Svizzera. Non c’è crisi che tenga, non c’è recessione, non c’è paura del fisco sempre più pronto a ficcare il naso nei conti o della sinistrache chiede tasse più alte.
Il numero dei Paperoni nella Confederazione cresce, e cresce lievemente anche in Ticino. La densità di persone fisiche con un patrimonio di 100 milioni di dollari, ovvero circa 97 milioni di franchi, a livello nazionale è di 11 ogni 100 mila abitanti.
Ed è la più alta al mondo. Lo dice la società di consulenza americana Boston Consulting, che ogni anno va a monitorare chi guadagna di più a livello mondiale. E lo dice anche la classifica annuale del periodico Bilanz: quest’anno i capitali delle 300 persone più ricche nella Confederazione hanno toccato quota 512 miliardi di franchi, e cioè sono creciuti di 31 miliardi.
L’anno scorso è stato calcolato che nei diversi cantoni le persone che possiedono oltre un milione sono aumentate di 5.000 unità, raggiungendo quota 322 mila. Dall’Amministrazione federale delle contribuzioni arriva invece un altro dato: sono in crescita anche le persone che dichiarano un patrimonio superiore ai 10 milioni di franchi, che sono passate da 8.803 a 9.875.
Questi contribuenti, presenti soprattutto a Svitto, Nidvaldo e Zugo, detenevano complessivamente 35,27 miliardi, contro i 37,04 nel 2007 (-4,76%). La quota di super ricchi ticinesi, che sono 297, è dello 0,20 (era 0,12 nel 2008) della popolazione e possiedono un patrimonio complessivo di 8,6 miliardi di franchi, in pratica ogni Paperone ticinese possiede in media poco più di 30 milioni di franchi.
Sempre in Ticino le persone che possiedono fra 1 e 2 milioni sono 4.322, sono invece 1.776 le persone che possiedono da 2 a 5 milioni. Secondo Bilanz sono invece otto i miliardari residenti in Ticino. Con quasi 4 miliardi Sergio e Geo Mantegazza, Eric e Helga Kellerhals e la famiglia Perfetti.
Ma i ricchi sono anche “preziosi” per le casse pubbliche. E si capisce nel calcolo del gettito fiscale dei “globalisti”, che sino al 2010 (ultimo dato certo) erano in Svizzera 5.445 e versavano con il sistema forfettario ai cantoni qualcosa come 668 milioni.
In Ticino, questi super contribuenti, sono quasi 800 e contribuiscono con un gettito di 74 milioni.
Secondo gli studi della Boston Consulting Group, poi, anche la ricchezza delle economie domestiche elvetiche, recentemente premiate dalla crescita del valore immobiliare, è aumentata, calcolando anche le casse pensioni, si arriva a 603 mila dollari in media, contro le famiglie giapponesi che figurano al secondo posto con 329 mila dollari e quelle olandesi con 316 mila dollari.
Tornando ai dati elvetici: il cantone più benestante, quello con una sostanza media per contribuente di 768’000 franchi è Nidvaldo, che è sei volte più ricco di quello più povero, il Giura con 121’000 franchi. In Ticino il valore è di 191’000 franchi.
La crisi, dunque, ha intaccato poco i patrimoni. Almeno stando ai numeri del Boston Consulting. Su scala mondiale il numero di “nababbi” è cresciuto, grazie alla progressione dei Paesi emergenti come l’Asia, dell’1 per cento nell’ultimo anno, toccando quota 12,6 milioni. La Svizzera, infine, resta il principale centro offshore mondiale, con 2.100 miliardi di dollari di fondi stranieri affidati alle banche.
Articolo ripreso dal sito caffe.ch