La tecnologia Blockchain puo’ far dimezzare i costi (e i dipendenti) delle banche di investimento

La tecnologia blockchain potrebbe ridurre del 50 per cento, in media, i costi infrastrutturali di 8 delle 10 maggiori banche di investimento, consentendo a queste ultime di realizzare risparmi compresi fra 8 e 12 miliardi di dollari. A tirare le somme è un recente rapporto di Accenture e McLagan.

La blockchain riduce i costi
«Gli intermediari finanziari operanti sui mercati dei capitali si sono trovati al centro di una tempesta perfetta, con l’aumento dei costi di compliance e le pressioni sui ricavi negli ultimi anni. Ciò li ha spinti ad investire in tecnologie emergenti, da utilizzare come leva per incrementare i profitti – afferma Richard Lumb, group chief executive—Financial Services di Accenture -. Grazie a questa analisi originale dei dati reali di costo abbiamo un’idea più chiara del valore della blockchain per le banche di investimento. Il nostro obiettivo è quello di assistere le banche a passare rapidamente dal proof-of-concept al sistema di produzione con la tecnologia blockchain, in modo da realizzare risparmi consistenti e migliorare i risultati».

La sicurezza dei dati
Tradizionalmente, le banche di investimento conservano i dati sulle loro operazioni e sui loro clienti, fra gli altri, nei propri database. Per garantirne l’accuratezza e l’integrità, le banche devono riconciliare periodicamente le loro informazioni, in un processo complesso, ad alta intensità di lavoro e soggetto a errori. Le tecnologie blockchain fanno leva sui progressi dei software, delle comunicazioni e della crittografia per consentire alle banche di investimento di passare dal mantenimento di un database frammentato e separato all’uso di un database condiviso, distribuito, che abbraccia diverse organizzazioni. La tecnologia blockchain supporta un registro digitale condiviso di operazioni registrate e verificate da una rete di partecipanti. Grazie alla tecnologia, le operazioni risiedono in una struttura dati a prova di manipolazioni che è visibile a tutti e che fornisce i necessari livelli di sicurezza dati e di accesso ad ogni utente.

Il risparmio
Sostituendo sistemi di database tradizionalmente frammentati che supportano l’elaborazione delle operazioni con un sistema di registro distribuito, le banche possono ridurre o eliminare i costi di riconciliazione, migliorando al contempo la qualità dei dati. Secondo il rapporto, ciò consentirebbe alle banche di realizzare notevoli risparmi nei loro processi di middle e back-office.
Per esempio:

1) I costi di reportistica finanziaria potrebbero diminuire del 70 per cento grazie alla qualità ottimizzata dei dati, alla trasparenza e ai controlli interni offerti con una singola fonte di dati verificati.

2) I costi di Compliance potrebbero diminuire in misura variabile fra il 30 e il 50 per cento a livello di prodotto e su base centralizzata, grazie ad una migliore trasparenza e ad una maggiore accessibilità dei revisori dei conti alle operazioni effettuate.

3) Le attività centralizzate a supporto di funzioni quali «Know Your Customer»e l’onboarding dei clienti potrebbero realizzare risparmi fino al 50 per cento, creando processi più efficienti per gestire le identità digitali e condividendo una singola fonte di dati dei clienti con varie banche.

4) Le attività operative a supporto di negoziazioni, middle office, autorizzazione, regolamento, ricerche potrebbero veder diminuiti i loro costi del 50 per cento, riducendo o eliminando le riconciliazioni, le conferme e l’analisi delle negoziazioni non andate a buon fine.