La valuta complementare della citta’ di Bristol in Inghilterra

In Inghilterra esistono diverse valute complementari locali, legate a città o addirittura quartieri. La più interessante è probabilmente la Bristol Pound, la sterlina alternativa della città di Bristol.

Oltre 430.000 abitanti, porto sull’Atlantico sede di importanti aziende aeronautiche (qui è nato il Concorde e ha sede la Rolls Royce), Bristo è da da qualche anno punto di riferimento “green” del Paese, status che l’ha portata a diventare Capitale Verde Europea per il 2015.

La Bristol Pound è nata nel 2012 con il consistente appoggio dell’amministrazione municipale (lo stipendio del sindaco viene pagato in Bristol Pound e anche le tasse locali possono essere pagate con la valuta complementare) e della banca locale, la Bristol Credit Union, che si fa carico dell’emissione con un cambio alla pari con la sterlina.

Ogni Bristol Pound in circolazione è garantita da una sterlina ufficiale depositata in un apposito conto della banca. Presso la banca è possibile aprire conti in Bristol Pound che consentono pagamenti online anche via SMS. Quest’ultimo aspetto rende particolarmente interessante l’esperienza della città inglese, che come altre monete municipali è nata per rafforzare il giro d’affari locale soprattutto delle piccole aziende indipendenti, commercianti, artigiani, che se decidono di accettare la valuta complementare aprono un apposito conto. A questo punto, pagare e ricevere un pagamento è semplicissimo. L’applicazione utilizza il servizio TXT2PAY, dell’azienda americana omonima.

Il pagatore invia un SMS a un numero speciale in cui inserisce il proprio PIN segreto, il codice del merchant e la cifra. In pratica l’SMS è un ordine a Bristol Credit Union di trasferire denaro dal conto del pagatore a quello del merchant. Entrambi ricevono un messaggio di conferma del pagamento. Se il conto in Bristol Pound del pagatore non ha capienza, il pagamento non viene effettuato (funziona come una prepagata).

Sebbene il sistema abbia evidenti criticità di sicurezza (è sufficiente dimenticare un SMS di pagamento nell’archivio e poi perdere il telefono per essere alla mercé di chiunque ne entri in possesso), il fatto che sia possibile pagare solo in valuta complementare ha fortemente limitato i rischi e non si hanno notizie di particolari problemi dalla partenza del servizio, ormai tre anni fa.

Il prossimo passo di diffusione della Bristol Pound passerà probabilmente dalla mobilità. A partire da quest’estate le autorità ridurranno significativamente il numero di parcometri a monete, che verranno sostituiti da telecamere capaci di leggere il numero di targa e dal pagamento via cellulare con messaggio testuale. Così, politiche green, valuta complementare e cashless economy iniziano a convergere. Almeno a Bristol.

 

Fonte: sito icbpi.it