Nei primi mesi del 2014 tra banche e start-up digitali è scattata la passione. Sono diverse infatti le aziende bancarie che si sono attivate per promuovere o partecipare come partner di peso a diversi contest e “call for ideas” mirate a far emergere nuove idee di impresa o start-up innovative all’esordio, selezionarle e accompagnare le più meritevoli in percorsi di incubazione e strutturazione. Affinché non si limitino a rimanere buone idee, ma diventino imprese anche economicamente sostenibili.
UniCredit tra digital e innovazione sociale
Alcuni esempi? Il 26 febbraio UniCredit ha siglato un accordo di collaborazione con il venture incubator Digital Magics, per avviare co-investimenti in startup innovative nell’ambito del programma UniCredit Start Lab, la nuova piattaforma di formazione, coaching, servizi di incubazione, risorse finanziarie e spazi fisici messa a punto per supportare le startup, l’innovazione e le nuove tecnologie.
Digital Magics metterà a disposizione la propria capacità di scouting e presenterà a UniCredit startup innovative che propongono contenuti e servizi ad alto valore tecnologico e a elevato potenziale di crescita.
Le migliori business idea potranno ricevere un investimento da parte di UniCredit fino a 250.000 euro, per poter avviare una fase di start-up affiancate dai professionisti di Digital Magics. Non solo: UniCredit in seguito all’accordo entra a far parte del Digital Magics Angel Network, la rete di oltre 100 investitori privati, fondi istituzionali e partner industriali che supportano l’incubatore nelle attività di selezione, mentorship e co-investimento dei progetti più interessanti.
Ma il gruppo bancario non guarda solo all’innovazione digitale spinta, ma anche al vasto panorama delle “start-up” sociali, idee di impresa che cercano di mixare innovazione, digitale e modelli di intervento in ambiti come la sanità, la cura, lo sviluppo del territorio, l’ecosostenibilità. Mettendo in palio un premio speciale, UniCredit ha voluto infatti anche dare il suo contributo alla prima edizione del Sodalitas Challenge, la call for ideas lanciata da Fondazione Sodalitas in collaborazione con Fondazione Italiana Accenture, 37 imprese e 7 partner tecnici, per valorizzare le migliori idee progettuali in diversi ambiti sociali di giovani under 35. Una call che si è chiusa il 28 febbraio e che ha portato davanti alla giuria 179 business ideas; entro giugno verranno scelte le 7 idee di impresa che verranno adottate dai partner tecnici (alcuni tra i principali incubatori di impresa italiani) e potranno contare su un corrispettivi di 200mila euro in attività di coaching e formazione.
Intesa Sanpaolo guarda a Berkeley
E sempre il 28 febbraio sono state scelte le 9 start-up finaliste della Start-up Initiative, promossa da Intesa Sanpaolo, tappa italiana della prestigiosa Global Social Venture Competition, il premio internazionale ideato dall’Università di Berkeley per favorire e sviluppare idee imprenditoriali a forte rilevanza sociale e impatto ambientale. Partner del gruppo bancario in questo percorso è stato un nutrito (e competente) gruppo di soggetti, come l’Alta Scuola Impresa e Società (Altis) dell’Università Cattolica, la boutique advisory U-Start e Italeaf, holding di partecipazione e acceleratore d’impresa attivo nel settore cleantech e dell’innovazione industriale.
Veneto Banca punta sul network
Gioca in casa Veneto Banca, che con l’incubatore trevisano di H-Farm ha raggiunto l’accordo per un finanziamento di 2,5 milioni di euro (una cifra importante, rispetto agli investimenti in start-up che circolano in Italia…) utilizzando, per la prima volta in Italia, una procedura semplificata di accesso alla garanzia, resa possibile dal Ministero dello Sviluppo Economico, «con l’obiettivo di far partire l’ecosistema delle start-up del nostro Paese e favorire lo sviluppo dell’imprenditoria digitale».
La scelta è stata quella di puntare su start-up imprenditoriali nate sul territorio, e di coinvolgere incubatori e acceleratori privati e pubblici locali, valorizzando l’attività di netwok. «Veneto Banca è stata bravissima oltre che rapidissima nell’implementare questa soluzione che era stata disegnata nella task force voluta dal ministro Passera», ha dichiarato Riccardo Donadon, founder di H-Farm e uno dei più acuti cacciatori di talenti digitali italiani. «Grazie al loro sostegno, riusciremo a contribuire sempre più attivamente nell’aiutare i giovani a far partire le loro imprese ed aiutare il nostro Paese a rimettersi in corsa favorendo la crescita di un settore che sta già delineando le linee guida per il nostro futuro».
CheBanca! cerca innovatori Fin-Tech
Non pone vincoli territoriali, ma di contenuto invece il contest CheBanca! Grand Prix , rivolto a start-up o idee di business nel settore finanziario (vedi l’intervista che il direttore generale di Che Banca! ha rilasciato a Bancaforte). Due i partner specializzati scelti dall’istituto per questa iniziativa, il Politecnico di Milano, con gli specialisti di incubazione tecnologica del PoliHub, e gli esperti di StartupItalia!.
Il Grand Prix è stato strutturato come un percorso di medio termine, non come una gara mordi e fuggi, e la scansione temporale è netta: 90 giorni (dal 21 febbraio) per presentare il proprio progetto o idea, qui si procede alla selezione di una short list di 10 imprese o idee di impresa. Le quali verranno “incubate” per un mese all’interno di PoliHub: un percorso necessario per definire il business plan, verificare la sostenibilità finanziaria del progetto e valutare se l’0idea, una volta che si arriva a stringere, ha davvero le gambe per andare avanti. A questo punto, verranno individuate le 4 imprese vincitrici, che oltre a un grant da 25mila euro avranno la possibilità di crescere all’interno del PoliHub, affiancate dal management di Che Banca!, per poter finalmente tradurre le idee in innovazione.
Articolo di Matia Schieppati riprso dal sito bancaforte.it