Quello svedese è visto come uno dei settori finanziari pubblici più stabili e più forti in Europa. Eppure le sue banche sono tra le più vulnerabili. Ad ammetterlo è stato ieri il ministro delle Finanze Anders Borg, in un’intervista rilasciata al quotidiano economico Dagens Industri.
«L’unico canale per ottenere liquidità, in questo momento, è quello che passa per la Banca centrale europea», ha dichiarato il responsabile finanziario del governo di Stoccolma, lasciando intendere come le banche affrontino grandi difficoltà nel reperire sul mercato i capitali di cui necessitano. La ragione della difficoltà, secondo Borg, sta nella mancata adesione dello Stato scandinavo alla moneta unica. La Svezia, infatti, pur facendo parte dell’Ue ha scelto il cosiddetto opting out, rinunciando all’euro e conservando la corona: «Per questo oggi siamo ben più vulnerabili rispetto a numerosi altri Paesi».
Già all’inizio della settimana, il ministro aveva spiegato che occorre porre un freno ai prestiti delle banche svedesi in valuta estera, introducendo degli strumenti volti ad affrontare il problema della mancanza di liquidità. Per questo l’esecutivo ha annunciato nuove e più rigide regole. L’economia svedese, d’altra parte, è fortemente dipendente dalle esportazioni, e per questo le cattive condizioni dell’Eurozona non possono che minacciarla direttamente.
Testo ripreso da valori.it