Le imprese italiane devono fare rete per sopravvivere alla competizione internazionale

Le ferie estive sono ormai superate e per le imprese è arrivato il momento di ripartire, ingranare la marcia e fare affidamento ad un rinnovato ottimismo per risalire la china. E’ questo il periodo in cui si cominciano a definire gli obiettivi per il prossimo anno e si redige il budget.

Occorre prevedere tutto: dai ricavi alle spese; dagli incassi agli investimenti. Tutto fin nei minimi particolari. Ma in questa fine estate, oltre ai tradizionali adempimenti amministrativi, è bene riflettere anche sull’opportunità di fare Rete.

Affrontare con maggiore fiducia la competizione e il posizionamento nel mercato locale e internazionale può essere difficile se lo si fa in solitudine. Ma insieme ad altri tutto può essere più semplice. Ecco perché è così importante per le imprese fare Rete.

Di recente le norme di aggregazione fra imprese sono state incentivate dal cosiddetto Contratto di Rete, uno strumento efficace per permettere anche alle piccole imprese di essere competitive pur mantenendo la loro indipendenza, flessibilità e autonomia decisionale.

I contratti di Rete sono la naturale evoluzione dei distretti industriali. Questo perché quello che negli anni passati veniva considerato il motore per la crescita, ossia le micro imprese, è ormai un modello superato e, per certi versi, addirittura limitativo. Essere piccoli, oggi, significa non avere risorse, non essere in grado di individuare nuovi mercati né nuove leve per lo sviluppo.

E’ così che dal 2010 si favorisce la partnership tra micro imprese e Pmi proprio grazie all’introduzione del contratto di Rete, uno strumento legislativo con il quale si propone lo sviluppo delle imprese più piccole.

Attenzione, però, perché la Rete, per essere efficace, deve condividere gli obiettivi e garantire a tutti i partner la generazione di valore e la trasparenza nella governance.

 

Articolo ripreso dal sito pmi.it