Le proposte di separazione tra banche commerciali e di investimento in Europa

Di fronte alla rivolta nel suo stesso Partito Conservatore, il ministro del Tesoro britannico George Osborne ha annunciato che la riforma finanziaria proposta dal governo prevede uno “steccato elettrico” che dividerà l’attività di banche commerciali da quella di investment banking. Se una banca violerà le regole e oltrepasserà lo steccato, sarà costretta a separarsi.

Anche se Osborne avrebbe preferito fare gli interessi dei banchieri e non introdurre alcuna misura che impedisse le loro speculazioni criminali, l’opposizione alla House of Commons era troppo forte, con un recente sondaggio che indica che il 60% dei parlamentari inglesi sono a favore di una separazione netta in stile Glass-Steagall.

L’idea di creare uno “steccato elettrico” proviene da Andrew Tyrie, presidente della Commissione sulla Riforma Bancaria e membro del partito conservatore, fatto che Osborne ha riconosciuto pubblicamente il 4 febbraio parlando nella sede di Bournemouth della JP Morgan.

Il Daily Telegraph non ha gradito l’annuncio, ma ha ammesso che Osborne non aveva scelta “perché il Parlamento avrebbe sicuramente inserito una disposizione simile, o anche peggiore”. In effetti, il Parlamento potrebbe approvare misure di separazione bancaria più rigide di quelle proposte dal governo. Ciononostante, come sottolineano gli osservatori, contrariamente alla separazione bancaria netta, il cosiddetto ring-fencing, lo steccato con o senza elettricità, funziona solo se gli enti di vigilanza lo fanno rispettare.

In Germania il consiglio dei ministri ha appena approvato una bozza di legge per la separazione bancaria orientata alle proposte fatte dal Gruppo Liikanen. Essa costringerebbe le banche di deposito a separare le attività di proprietary trading, prestito e garanzie agli hedge funds, così come il trading ad alta frequenza, qualora tali attività nel loro complesso superino i 100 miliardi di Euro (136 miliardi di dollari) o il 20% del bilancio totale della banca.

Secondo la legge, che dovrà essere approvata dai due rami del Parlamento tedesco prima dell’estate ed entrerà in vigore nel gennaio 2014, le banche dovranno ottemperare alle nuove disposizioni entro il luglio 2015. I top manager delle banche rischiano pene carcerarie fino a cinque anni e multe fino ad 11 milioni di Euro se violano intenzionalmente le regole causando perdite per gli azionisti.

Nessuna di queste due opzioni è efficace come la legge Glass-Steagall.

Quanto alla Francia, il cui Parlamento voterà presto per il disegno di legge del governo sulla riforma bancaria, l’amministratore delegato di Société Générale, Frédéric Oudéa, ha dovuto ammettere durante un’audizione parlamentare il 30 gennaio che la percentuale totale dell’attività bancaria che dovrebbe essere separate è solo … l’1.5%!

Eppure, bastano queste proposte riduttive a far innervosire il presidente della BCE Mario Draghi. Durante la conferenza stampa mensile della BCE il 7 febbraio, Draghi ha dichiarato che la banca centrale europea segue “a distanza” il dibattito e le proposte di legge sulla separazione bancaria in Francia e Germania, e che la Commissione Europea presenterà una propria normativa a riguardo.

“Dovremo convergere su una regola per l’area dell’Euro, e possibilmente per l’Unione Europea” ha dichiarato. “Questo sarebbe nell’interesse di tutti. Dovrei aggiungere che le varie iniziative non differiscono tra di loro in modo così radicale da escludere tale eventuale convergenza”. In altre parole, la Commissione Europea scavalcherebbe comunque quello che decideranno i parlamenti nazionali.

 

Fonte: movisol.org