Le startup italiane del cibo si divorano la competizione estera

Dai nuovi modelli di agricoltura all’alimentazione animale alternativa e sostenibile passando per la rivoluzionaria produzione del gelato con la sola acqua al posto di latte, uova e additivi artificiali.

Queste alcune delle idee italiane selezionate dal Padiglione Usa a Expo Milano 2015 nell’ambito del programma ‘Feeding the Accelerator’ per entrare a far parte di un progetto di incubazione che durerà fino a fine settembre nei locali di Copernico, a Milano.

Il progetto curato da AtelierSlice e Microsoft in collaborazione con Seeds&ChipsFedEx, PepsiCo, Illy Copernico permetterà ai team selezionati di rivoluzionare, attraverso nuove strategie creative, il modo in cui il cibo è prodotto, costruito, consumato e rappresentato. Tra le dieci selezionate non troviamo solo startup italiane, ma proveniente da Stati Uniti, Spagna, Regno Unito, Svezia e Israele.

“Feeding the Accelerator – ha detto l’ambasciatore Douglas T. Hickey, commissario generale del padiglione Usaè una delle iniziative chiave in tema di innovazione a Expo e rappresenta per il mondo una occasione per osservare l’attitudine alla collaborazione dell’America, mentre i capi d’industria lavorano a supporto dei più innovativi imprenditori nei settori tecnologici e alimentari. Crediamo che i team selezionati avranno un ruolo essenziale nello sviluppo di nuove idee e che saranno le persone adatte a vincere la sfida globale di nutrire nove milioni di persone nel 2050″.

Le startup vincitrici

Alcune delle startup che si sono aggiudicate la vittoria sono delle nostre vecchie conoscenze: le abbiamo incontrate durante Seeds&Chips, dove la competizione è stata lanciata il 28 marzo scorso. Le serre galleggianti di Pnat, il super food di GreenOnyx, le ricette del futuro di Cookbooth e la soluzione agli sprechi di Mintscrap sono entrate a far parte della lista di tendenze foodtech che, a parer nostro, Expo non avrebbe potuto ignorare. E che almeno il padiglione americano non ha fatto. Ma procediamo con ordine e conosciamo meglio le startup selezionate.

Pnat: nuovi modelli di agricoltura attraverso piattaforme galleggianti che permettono la coltivazione intensiva e la purificazione dell’acqua utilizzando l’energia solare.

Microvita: un’alimentazione animale alternativa e sostenibile che non compete con l’alimentazione umana attraverso un sistema industriale efficiente che converte prodotti organici in cibo per animali domestici utilizzando le mosche.

Ice Dreams: una rivoluzione nella produzione del gelato artigianale italiano che, usando solo acqua, sostituisce gli ingredienti come il latte, le uova e gli additivi artificiali.

Kalulu: sviluppa catene di fornitura brevi che collegano gli agricoltori direttamente ai consumatori locali, riducendo le emissioni di carbonio e stimolando il coinvolgimento dei coltivatori nello loro comunità.

Foodtrace: nuovi strumenti destinati al mercato all’ingrosso per aiutare gli agricoltori e gli artigiani a vendere  in maniera più efficiente e a rendere gli acquirenti più informati attraverso una piattaforma cloud.

Cookbooth: il futuro dei ricettari racchiuso in uno strumento accessibile di auto pubblicazione, che permetterà a chef professionisti e amatoriali di pubblicare, documentare e trasformare in business la loro conoscenza, i loro esperimenti e le loro tecniche.

Urban Pastoral: sviluppa un ambiente sostenibile per imprese agricole e alimentari, che concepiscono gli alimenti come un veicolo per il progresso sociale, economico e ambientale.

GreenOnyx: un’applicazione intelligente per la casa che fornisce, attraverso un pulsante, la possibilità di consumare verdure ad alto contenuto di nutrienti appena raccolte.

Ignitia: fornisce previsioni del tempo altamente accurate e mirate per migliorare le decisioni giornaliere degli agricoltori in aree remote dell’africa occidentale attraverso un SMS.

Mintscraps: una piattaforma online che aiuta le imprese ad ottimizzare tutti i passaggi della catena alimentare e il processo di gestione dei rifiuti alimentari attraverso analisi di dati, consentendo di risparmiare milioni di dollari abitualmente destinati a coprire i costi mensili di gestione dei rifiuti.

 

Articolo ripreso dal blog di startupitalia.eu – autore: The Food Makers