Numerosi clienti del colosso bancario francese BNP Paribas, ai quali erano stati concessi crediti immobiliari in franchi svizzeri alla fine degli anni 2000, hanno presentato una denuncia nei confronti dell’istituto.
Secondo i correntisti, infatti, le pratiche commerciali attuate dalla banca sarebbero state «sleali e fraudolente»: le informazioni fornite su tali strumenti finanziari non sarebbero state sufficienti, ed in particolare non sarebbero stati sottolineati adeguatamente i rischi connessi.
I prestiti oggetto della denuncia – riferisce l’agenzia France-Presse – sono circa 4 mila e sono stati contratti tra il 2008 ed il 2010 attraverso la UCB, divisione di BNP specializzata nel real estate (oggi completamente integrata nel gruppo). Si trattava, ha specificato Charles Constantin-Vallet, avvocato dei querelanti, di capitali in valuta elvetica rimborsabili in euro.
Ma proprio la netta risalita del franco sul mercato dei cambi ha comportato una vera e propria impennata del valore delle rate dei mutui a tasso variabile. «Tale implicazione sui tassi non era mai stata spiegata chiaramente ai clienti», ha aggiunto il legale.
«Sia che la scelta sia stata premeditata, e allora si tratterebbe di frode, sia che si sia di fronte a semplice incompetenza, è grave che le informazioni non siano state fornite. Per questo chiediamo un indennizzo o la possibilità di rinegoziare i mutui».
Testo ripreso da valori.it