Negli USA non pagare le tasse porta ad una incriminazione per negligenza

Novità in vista per la Securities and Exchange Commission, l’ente governativo statunitense incaricato di sorvegliare i mercati finanziari. D’ora in poi potrebbe optare in misura maggiore per le cause contro singoli individui basate soltanto sull’accusa di negligenza, senza dover provare che gli illeciti siano stati commessi volontariamente.

In quest’ultimo caso, di norma, le pene sono molto più pesanti e possono tradursi anche nell’interdizione a lavorare nel campo della finanza. Ma è anche molto più difficile ottenere prove certe. D’altra parte, le azioni legali che si basano soltanto sull’accusa di negligenza rischiano poi di tradursi in una sconfitta per la Sec. Che quindi, finora, nella maggior parte dei casi premeva per il patteggiamento.

In questi mesi, però, l’agenzia sta scandagliando il comportamento dei colossi di Wall Street prima e durante la crisi finanziaria del 2008. Il che si è tradotto in una serie di cause civili contro circa settanta individui e società, che finora hanno fruttato circa 1,5 miliardi di dollari in risarcimenti e sanzioni. Ma non hanno mai portato a sanzioni contro qualche dirigente nello specifico: cosa che ha attirato più di una critica. E che ha spinto la Sec a cambiare rotta.

Probabilmente, d’ora in poi si punterà maggiormente proprio sull’accusa di negligenza.

Per essere sottoposti alla lente degli inquirenti – ha spiegato uno dei dirigenti, Ken Lench – non bisogna necessariamente essere coinvolti in una vera e propria truffa. «Le società e i dirigenti – ha aggiunto – hanno l’obbligo di comportarsi in modo diligente. Non assicurarsi a dovere del fatto che agli investitori vengano fornite informazioni corrette e accurate potrebbe, in certe circostanze, configurarsi come un’inadempienza a questo obbligo, anche in assenza di un’esplicita intenzione di ingannarli».

Fonte: valori.it