Risale leggermente la curva negativa che ha caratterizzato i tempi di pagamenti commerciali delle imprese italiane negli ultimi mesi. Rispetto a giugno, sono passate da 36,2% a 36,8% le imprese italiane che saldano i fornitori alla scadenza.
In calo (dal 15,3% al 14,5% di oggi) anche la quota dei cattivissimi pagatori, oltre un mese dopo la scadenza, mentre non migliora a breve termine la performance di chi paga con 30 giorni di ritardo (48,7%). Vediamo una sensibile flessione dei pagatori oltre i 30 giorni, che calano dell’11,6%, mentre aumenta, ma della metà (5,6%), chi salda entro il mese. Indicatori dunque che fanno ben sperare”.
Questo in sintesi il nuovo scenario dei pagamenti commerciali che vede assestarsi i ritardi gravi – cresciuti molto negli scorsi anni – ma che parallelamente mette in mostra anche le difficoltà delle imprese italiane nel saldare puntualmente i fornitori. A diffondere i dati è lo Studio Pagamenti, realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha studiato i comportamenti di pagamento delle imprese italiane.
“Il Nord-Est – si legge in una nota – si conferma l’area geografica più affidabile con il 45,9% di pagamenti regolari, mentre le imprese meridionali e isolane mostrano un comportamento più problematico, con solo il 23,1% di soggetti virtuosi. Bene anche le imprese del Nord-Ovest, che recuperano leggermente (43,4% di pagamenti commerciali alla scadenza). Più in difficoltà gli imprenditori nel Centro Italia: oltre la metà (50,6%) paga entro i 30 giorni, solo il 32,4% alla scadenza e il 17% un mese dopo, ma a giugno erano quasi il 18%”.
“L’Emilia Romagna – prosegue la nota – è la regione con la maggiore quota di pagamenti regolari (47,2%), seguita da Lombardia (46,7%) e Veneto (46,3%), mentre Campania, Calabria e Sicilia occupano le ultime posizioni del ranking regionale con quote di imprese puntuali che vanno dal 21,6% al 19,2%.
Campania e Calabria hanno anche le percentuali più alte di cattivissimi pagatori, 28,3% e 28.8%, quasi uno su tre. Sondrio si conferma ancora una volta la provincia più puntuale d’Italia, così come mantengono le loro posizioni rispetto a giugno le “inseguitrici” Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova. Al sesto posto Belluno, la prima provincia non lombarda. In fondo alla classifica troviamo ancora Caserta, Reggio Calabria e Vibo Valentia”.
“I gruppi merceologici più puntuali – conclude CRIF – sono nuovamente i Servizi finanziari (47,6% di imprese puntuali e solo il 9,7% di cattivissimi pagatori), mentre nel Commercio al dettaglio i pagamenti commerciali alla scadenza riguardano solo il 26,6% delle imprese, a fronte di un 23,1% di ritardatari gravi.
Le micro realtà confermano una performance positiva con una concentrazione del 37,9% di imprese virtuose, ma registrano anche la maggiore quota di ritardi gravi (15,9%). Situazione diametralmente opposta per le grandi realtà, puntuali solo nel 16,6% dei casi ma con ritardi gravi più contenuti (7,5%). Segni di miglioramento si sono registrati in tutte le categorie”.
Fonte: confesercentiservizi.com
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