Psicologia di un trader Jesse Levermore

“Che cosa fa una persona quando decide che deve speculare per pagarsi una qualche necessità urgente? Beh, semplicemente spera. Scommette. Perció finisce per correre dei rischi che sono molto piú grandi di quelli che avrebbe corso se avesse speculato intelligentemente, seguendo le idee che si sarebbe potuto formare dopo un’analisi distaccata delle condizioni sottostanti.”

Una delle tante affermazioni di Livermore tratta dal libro “Reminiscences of a Stock Operator” da usare come monito ogni qualvolta si voglia operare nei mercati. Nato nel South Acton, Massachusetts il 26 Luglio 1877, Livermore è tra i più famosi speculatori di tutti i tempi. Di umili origini è fin da giovane stato abilissimo nei calcoli, entrato a far parte del mondo del trading a soli 14 anni lavorando per un bucket shop, ossia quelle agenzie di scommesse titoli nate anche per chi poteva scommettere piccole cifre. Livermore era addetto alle quotazioni.

Scrivendo continuamente sulla lavagna le quotazioni, si accorse di alcuni movimenti dei prezzi che si verificavano regolarmente prima di forti rialzi o ribassi del mercato. Quindi cominciò a segnarli in un quaderno e a stendere le sue prime previsioni che si rese conto erano spesso corrette.

Il passo dalle previsioni alla speculazione fu breve, e Livermore a 15 anni aveva già accumulato parecchio denaro, e dopo pochi anni era talmente conosciuto nell’ambiente dall’essergli reclusa la possibilità di scommettere nei bucket shop che si rifiutarono a causa delle troppe vincite ottenute. Dopo aver scommesso per anni nei bucket shop, Livermore decide di entrare nel mercato vero.

Divenne famoso durante la Grande Depressione durante la quale vendette allo scoperto e speculò al ribasso, arrivando ad accumulare 100 milioni di dollari dell’epoca. Predisse che ci sarebbe stato un forte calo dei prezzi sia a causa della richiesta di molti speculatori di vendere da margin call sia per la mancanza di capitali.

Nella sua carriera di speculatore è sempre stato incostante passando da forti vincite a crolli repentini, tanto da intaccare anche la sua sfera privata. Infatti sembra che, chiedendo alla prima moglie di impegnare la collezione di gioielli che le aveva comprato tempo prima, lei si fosse rifiutata, danneggiando in modo definitivo il loro rapporto. Si risposò altre 2 volte. Sembra sia proprio a causa dell’ultima moglie che Livermore si sia suicidato nel 1940, andando in depressione, perdendo lucidità nell’operare e fiducia in se stesso ed accumulando forti debiti.

Esistono diversi libri che lo riguardano, come quello di Edwin Lefèvre “Reminiscences of a Stock Operator”, racconto autobiografico contenente i passi intrapresi nel suo percorso da speculatore e l’esperienza accumulata con il suo sistema di trading, lo studio delle condizioni degli ordini, il timing, la gestione del denaro e il controllo emotivo, libro che ancora oggi rispecchia la realtà dei mercati azionari.

 

Articolo ripreso dal sito Forexometro.com