Sace ha in questi giorni diramato il suo rapporto 2011-2014 sull’andamento delle esportazioni del made in Italy in tutto il mondo. La Sace è una controllata del Tesoro che assicura e favorisce crediti alle aziende italiane che esportano all’estero.
Il Rapporto ha rilevato che ci sarà una frenata nella crescita dell’esportazioni nel 2011 (+8,1%) e nel 2012 (+6,7%), per poi ritornare ai valori prima della crisi nel 2013, con un valore dell’export pari a 395 miliardi di euro che supererà i 369 miliardi di euro fatturati nel 2008 dalle aziende italiane nelle vendite all’estero.
Le aziende italiane che saranno virtuose nell’esportazioni all’estero dei prossimi anni, saranno quelle che già nel 2008 avevano capito l’importanza di penetrare nei mercati emergenti, visto le difficoltà dei mercati tradizionali causate dal calo di domanda dei prodotti importati. Nel prossimo biennio 2011-2012 le aziende italiane avranno maggiori opportunità nei settori: prodotti chimici (Germania +9,1%), apparecchiature elettriche (Cina +11,1% e Malaysia 8,5%), filati e tessuti (Egitto +6,2%), mobili e arredamento (Russia + 6,6%), gomma e plastica (Turchia + 14,3%), prodotti in rame e metalli (Tunisia +11,9%), macchine per la produzione industriale e agricola (Brasile +11,5% e Cile +7,4%).
Altre variabili che nei prossimi anni potrebbero condizionare l’esportazioni delle aziende italiane saranno: l’aumento del valore dell’euro rispetto al dollaro, che potrebbe portare nel prossimo biennio ad una diminuzione ulteriore della crescita dell’esportazioni, conseguente di una diminuzione della domanda di prodotti italiani e la riforma del Ministero degli Esteri che ha portato alla riduzione da 13 a 8 delle Direzioni Generali.
Inoltre con questa riforma, la Direzione Generale della Promozione Sistema Paese diventerà la cabina di regia per una maggiore collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Ice, Confindustria, le banche e le imprese. Inoltre il Ministero dello Sviluppo Economico, in seguito all’approvazione del Governo della legge Sviluppo del 2009, diminuirà le competenze e le risorse dell’Ice (Istituto Commercio Estero), passandole alle camere di commercio.
Articolo ripreso da soldionline.it