Lo studio di Ernst & Young fotografa una situazione difficile per il paese. I non performing loans saliranno del 10,2%, mentre gli affidi continueranno a calare a differenza del resto d’Europa.
Meno credito e prestiti più rischiosi nel 2013 di imprese e banche italiane. E’ la fotografia scattata da Ernst & Young secondo cui gli affidi alle aziende (e alle famiglie di conseguenza ndr) nostrane caleranno dello 0,5%, mentre i non performings loans cresceranno del 10,2% ai massimi degli ultimi 14 anni.
Una situazione che allontana la ripresa e, soprattutto, allontana l’Italia dal resto d’Europa. In Francia, Germania e Olanda, infatti, è prevista una crescita media dei prestiti alle imprese tra l’1% e il 2,5%.
Secondo la società di consulenza, inoltre, il ramo assicurazioni vita subirà una contrazione del 4% mentre per quanto riguarda il risparmio gestito, per il 2013 è previsto un anno sostanzialmente piatto (+0,7%) con un’accelerazione nel corso del 2014. Il settore ha messo a segno una ripresa del 4% nel corso del 2012.
“Le banche – ha spiegato Guido Celona, responsabile per l’Italia del settore financial services di Ernst & Young – sono state spinte, dalle ultime direttive in materia di regolamentazione, verso un processo di riduzione del debito: cosa resa ancora più difficile dal prolungato periodo di crescita lenta. Mentre le banche più grandi sono riuscite ad approfittare della situazione, quelle più piccole stanno ancora incontrando difficoltà e costi eccessivi nell’accesso al credito. Le conseguenze non possono che avere un impatto negativo sulla concessione di nuovi prestiti, sia ai privati sia alle aziende”.
Articolo ripreso dal sito direzionedebiti.com