I mercati e i portafogli di molti risparmiatori stanno navigando nella nebbia.
Tutti sappiamo quanto pericoloso sia viaggiare in auto con la nebbia; dei muri s’innalzano improvvisi senza permettere di vedere nulla o quasi. Nulla o quasi vedono molti risparmiatori, attenti al rendimento, ma non ai rischi che corrono con i loro risparmi. La parola rischio, nella mente dei risparmiatori, ancora non esiste. Eppure in questi anni le disavventure non sono mancate e non mancano tuttora.
La borsa di New York e quella di Francoforte, a quattro anni esatti dai minimi, si trovano di nuovo sui massimi storici del 2007. Dai minimi del 2009, l’SP 500 è salito del 134 per cento, mentre la borsa tedesca è raddoppiata. Anche la produzione industriale dei due paesi è tornata sui livelli pre-crisi.
Bill Gross, personaggio ben noto nel mondo finanziario e del risparmio, parla, nella sua ultima newsletter, dell’euforia irrazionale; dice che ben venga la razionalità, ben venga la propensione all’ottimismo, purchè l’entusiasmo non venga stemperato dalla irragionevole constatazione dell’euforia degli investitori.
Anche il rischio politico fa la sua parte; in Italia gli spread si allargano e si restringono a seconda della possibilità di creare un nuovo governo.
Quanti hanno investito in queste borse negli ultimi anni? Se l’hanno fatto, è stato nel momento opportuno oppure sono ancora distanti da quanto hanno investito? L’importanza di un check-up dei propri risparmi consiste proprio in tutti questi motivi. Una diagnosi delle aspettative dei clienti unitamente alla volatilità dei mercati permettono, senza peraltro tralasciare gli aspetti fiscali, per avere un quadro sempre aggiornato.
La consulenza, spesso si associa ad un rendimento o ad una performance. Vorrei sottolineare che non è il punto più importante.
Il punto più importante dovrebbe essere l’obiettivo che si vuole raggiungere con i propri investimenti; la possibilità di raggiungerlo o meno. L’adeguatezza e l’appropriatezza degli strumenti secondo la propria propensione al rischio.
Quanti investitori/risparmiatori hanno cominciato a realizzare che gli investimenti non sono dei “giocattoli” usa e getta (compera/vendi)?
Non si vuole evidenziare la “bravura” delle previsioni, come molti “guru” della finanza, ma una corretta allocazione dei propri risparmi secondo le proprie esigenze. Questo è il “mestiere” del consulente.
Non si vuole avere il prodotto migliore ma la soluzione che meglio garantisca il profilo rischio/rendimento. Chi si ricorda il 2000 quando si era alla ricerca di tutto ciò che era legato ad internet? Chi si ricorda il successo di alcuni fondi che nel 2000 avevano abbandonato la tecnologia?
Potremmo continuare nei ricordi ma il punto, lo ripeto, è non navigare nella nebbia. Essere consapevoli e smettere di continuare a dire “sono a posto” oppure “siete tutti uguali” e, intanto, si scoprono obbligazioni in default e investimenti sull’ottovolante.
Quanti risparmiatori conoscono le nuove tassazioni che colpiscono gli investimenti finanziari?
Oppure, per effetto della tassazione sul maturato dei fondi, quanto credito di imposta è ancora da recuperare?
Tanti quesiti che non sono di facile risposta; perlomeno per i non addetti ai lavori.
Articolo ripreso al blog Nonsolobot su Blogspot.it