Ritorno al Gold Standard

Noi non sappiamo se abbiamo visto tutta la correzione che era in serbo per l’oro e se d’ora in poi assisteremo ad un ulteriore crescita parabolica come quella di quest’estate.

Certo, per John Embry, capo stratega del settore investimenti della Sprott Asset Management l’attuale crescita dei prezzi, che ha stupito anche chi aveva le previsioni più ottimistiche, è indicativa della insostenibilità della situazione dei debiti in cui l’occidente si trova.

Embry spiega “Abbiamo raggiunto un punto un punto nel ciclo dei debiti in cui pare che non possiamo procedere e crescere e su queste basi avremmo bisogno di creare sempre più debito per generare la stessa crescita reale di PIL nell’area dollaro e non credo che sia una via percorribile. Così per tenere insieme i pezzi di questo sistema devono (i governi, NdR) pompare quantitative easing in quantità massiccie e se non lo facessero l’attuale debolezza dell’economia prenderebbe la strada della disfatta.”

Dati gli attuali livelli di crescita, secondo Embry, ogni stop ai sostegni monetari al sistema bancario risulterebbe in una significativa deflazione tempi piuttosto brevi perché le pressioni deflazionarie dentro l’occidente sono immense.

Ma, dice, non sembra che sarà il solo occidente a soffrire: “Il miracolo Cinese sta per inchiodarsi, hanno pranzato fuori nell’occidente per anni e hanno pagato per questo portandosi a casa la nostra carta di merda (il dollaro), ma il fatto è che hanno tenuto la loro economia ad un ritmo da spezzare il collo e direi anche che è una delle economie più sbilanciate che abbia mai visto.

“Sono dipendenti pesantemente dai loro export e dalla loro spese di capitale e adesso i mercati degli export si stanno indebolendo e allo stesso tempo loro hanno una grande sovra-capacità produttiva. Così questi due motori sono nella direzione di fermarsi e non si inventano qualche arabesco laterale nella domanda dei consumatori per continuare a fare andare la cosa. Credo che sarà difficile nel breve termine e conseguentemente anche la Cina avrà da fronteggiare dei bei problemi.

Cosa significa questo per i prezzi?

Mentre questo scenario piuttosto desolato non promette niente di buono per il sistema finanziario nel suo insieme, la performance dell’oro nel tempo (come quella dell’argento) è probabile che “vi farà saltare i calzini” dice Embry. Ma, aggiunge, specialmente dopo le recenti mosse, preferirebbe vedere una correzione dei prezzi prima che questo accada. “Non voglio vedere la situazione urlare via e diventare fuori controllo e plausibilmente se si vedesse una azione efficace sia in Europa che negli USA, questo sarebbe la catalisi per una correzione di un paio di centinaia di dollari… ma detto ciò non vedo come.

Embry fa notare anche che “non sono l’oro e l’argento che stanno facendo avvenire questo. Sono stati depositi di ricchezza per secoli. E’ il valore dei soldi di carta in cui li valutiamo che sta calando e, lo sai, ogni tentativo di divise di sola carta tentato nella storia è finito prima o poi nelle lacrime e questo in particolare è andato avanti per 40 anni, da quando Nixon ha chiuso la finestra dell’oro ed è probabilmente nella sua fase finale.”

In qualche modo Embry sembra credere che alla fine il mondo sarà costretto a tornare ad un qualche tipo di gold standard.

“Quando saremo costretti a riformare il sistema monetario mondiale, per reinstaurare la fiducia ci vorrà qualcosa che mantenga la disciplina, e l’oro tradizionalmente ha assolto a questo compito.

Quindi mi immagino che l’oro sarà reintrodotto come base di una riserva frazionale come era negli USA prima del 1971. Ma viste le limitate quantità di oro disponibili per fare questo e la quantità di soldi carta che dovranno girare per tutto il pianeta dovrà esserci un’ascesa molto forte, “drammatica”, del prezzo dell’oro.”

E, anche se non si vuole azzardare a dare delle previsioni temporali, pensa che l’oro continerà a salire e che arriverà sui 2.500 $ da qui ad un anno.

Ripreso da Argentofisico (argentofisico.blogspot.com)