Si tratta di una nuova mossa nell’ampio sforzo che gli Usa stanno portando avanti ormai da mesi al fine di “stanare” i presunti evasori. In questo caso la denuncia, presentata presso la Corte distrettuale di Manhattan, riguarda il possibile “aiuto” che Casadei e Frazzetto avrebbero concesso a 180 contribuenti statunitensi. I clienti sarebbero stati invitati ad aprire conti correnti “occulti”, sotto nomi in codice.
E le loro preoccupazioni sarebbero state sopite sottolineando come – a differenza ad esempio di UBS – il loro istituto di credito non sarebbe mai stato obbligato a divulgare i dati, non possedendo filiali sul territorio degli Usa.
Complessivamente, la cifra sottratta all’occhio del fisco americano sarebbe – secondo quanto riferito dal Wall Street Journal – di oltre 600 milioni di dollari. Il nome della banca a cui fanno riferimento i due accusati non è stato tuttavia reso noto.