Secondo il commissario europeo incaricato della fiscalità, Algirdas Semeta, la tassa sulle transazioni finanziarie doveva essere pronta per il mese di Ottobre, ma ci pare che ultimamente non se ne parli poi molto.
D’accordo che 50 miliardi di Euro, questo il potenziale gettito della tassa, non sono poi molti quando si sta parlando di stamparne 1000 grazie alla BCE, ma non ci pare un importo da trascurare. Vedremo se l’argomento verra’ riproposto, soprattutto se abbinato ad una formula che possa scongiurare una fuga di capitali verso altre piazze finanziarie.
In questo senso il membro della Commissione di Bruxelles rigetta l’argomentazione principe dei detrattori dell’imposta, ovvero la possibile perdita di competitività dell’Unione europea.
Ipotesi paventata anche dal presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet. «Le banche continuano a pagare bonus altissimi, malgrado le loro difficoltà. È chiaro che a nessuno fa piacere essere tassato, ma non credo che questo sia il momento sbagliato per introdurre l’imposta sulle transazioni», ha dichiarato Semeta parlando ai giornalisti.
Secondo le indiscrezioni che trapelano, il prelievo potrebbe essere pari allo 0,1% sugli scambi azionari e obbligazionari, e dello 0,01% sulle compravendite di prodotti derivati.